News26 Luglio 2024 12:31

Doping, nel tennis chi controlla viene finanziato dal circuito. E tennisti ‘volano’. Per Olimpiadi il gioco cambia

Citius, Altius, Fortius. Il motto olimpico si declina in più veloce, più in alto, più forte, tutto quello è che è diventato il tennis moderno. La fisicità – come del resto in altre discipline – ha preso il sopravvento sul lato puramente tecnico ed oggi è impossibile emergere nel ranking mondiale solo con quello che una volta veniva definito “talento puro”.

Ovviamente questo comporta una esasperazione nella preparazione con tutti i rischi connessi, dall’infortunio al possibile utilizzo di “aiuti” che mantengano la forma o che consentano di accelerare nei momenti decisivi del match. Il mondo del tennis è però sempre stato impermeabile alla parola doping con la semplicistica considerazione che in questo sport non c’era mai stata la necessità di “barare” sulle prestazioni, perché a pesare era soprattutto la sensibilità della mano.

C’è però un corto circuito nel rapporto tra controllore e controllato. Dal 1° gennaio 2022 infatti la gestione del sistema antidoping è passato dall’ITF all’ITIA, International Tennis Integrity Agency, in cui è stata integrata anche la TIU, la Tennis Integrity Unit, che si occupava delle investigazioni sulle partite truccate.

Al momento del lancio di ITIA è stato sottolineato come questo nuovo organismo rafforzasse l’indipendenza dei controlli antidoping, ma, come emerge anche dal portale internet ufficiale, l’agenzia è “finanziata dai sette principali stakeholder dello sport: la Federazione Internazionale Tennis, ATP, WTA, Australian Open, Open di Francia, Wimbledon e US Open”. Come dire che il controllore viene pagato dal controllato, un problema che accomuna il tennis anche ad altre discipline. Questo ovviamente potrebbe causare un conflitto d’interesse sia sulle verifiche che sulle eventuali sanzioni da applicare.

In occasione dei Giochi Olimpici di Parigi però il pallino dell’antidoping passerà in mano al CIO e anche il torneo di tennis, che vede impegnati i migliori giocatori del mondo sarà monitorato dal Comitato olimpico internazionale. Nel 2019, il CIO ha delegato la responsabilità dell’organizzazione e della gestione dei test antidoping ai Giochi Olimpici a un’autorità specializzata indipendente: l’International Testing Agency (ITA). L’ITA è responsabile del programma antidoping per i Giochi Olimpici, mentre il CPI supervisiona direttamente quello per i Giochi Paralimpici, dunque una garanzia di terzietà superiore a quella che viene garantita durante la normale stagione tennistica.

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