News25 Luglio 2024 15:54

Olimpiadi, in Spagna “doping di Stato”: da Fuentes a Parigi passando per le Canarie, l’isola dove tutto è permesso

A poche ore dall’accensione del fuoco che darà il via ai Giochi Olimpici, si torna a parlare di doping. E la Spagna, che negli ultimi anni sembra essere stato un vero e proprio ‘laboratorio’ per molti sportivi, torna a calcare le pagine dei giornali. La stessa Spagna reduce dalla vittoria calcistica in Germania e tennistica a Londra.

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Dottor Doping

Dottor Doping” torna in cima alla cronaca quotidiana del mondo dello sport e lo fa nel momento di maggior visibilità, giusto a ridosso dei Giochi olimpici di Parigi, che prenderanno il via il 26 luglio con la sfilata degli atleti lungo la Senna. Il soprannome appartiene a Eufemiano Fuentes, famigerato medico, più volte arrestato per essere stato coinvolto in pratiche proibite e finalizzate a potenziare le prestazioni di atleti di tanti sport, ma che ora torna in auge per essere stato collegato alla Spagna, centrale di distribuzione europea di doping per un ventennio abbondante.

Certo, fa effetto leggere il giuramento che gli olimpici leggono ad alta voce prima dell’accensione della fiaccola ai Giochi: “A nome di tutti i concorrenti, prometto che prenderò parte a questi giochi olimpici rispettando e osservando le regole che li governano, impegnandoci nel vero spirito della sportività per uno sport senza doping e senza droghe, per la gloria dello sport e l’onore della mia squadra”. Tanti, la maggior parte degli atleti, mantengono fede a questo patto, ma c’è chi ha sempre cercato la strada più breve e illegale per ottenere il massimo risultato, quello che vale una carriera sportiva.

I dannati del doping, tra positivi e morti sospette

Proprio qui entra in gioco Fuentes, un nome che evoca quello altrettanto sinistro di Michele Ferrari, altro dottore coinvolto in storie di aghi, flebo e imbrogli. Sono figure “mitologiche” e dannate, ma che tuttavia hanno influito pesantemente sul periodo più nero per il doping, quello a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 e che ha investito il “Mondo Occidentale”.

Certo, di doping si parla fin dagli albori dello sport, un esempio è la tragica morte di Tom Simpson sul Mont Ventoux, durante il Tour de France del 1967, a causa di un collasso cardiaco provocato dal caldo e dalle anfetamine. C’è poi quello di stato, dei paesi dell’est Europa, con le prestazioni fuori scala e record del mondo irraggiungibili: l’irreale cecoslovacca Jarmila Kratochvílová con 1’53″28 negli 800 nel 1983 oppure il fantascientifico 47”60 di Marita Koch del 1985. Tragici poi i record dei 100 e 200 di Florence Griffith-Joyner, sprinter americana, morta sospettosamente nel 1998, 10 anni dopo aver siglato ai Giochi di Seoul due primati che resistono ancora oggi. Sempre la Corea ha poi ospitato la caduta di Ben Johnson, positivo agli steroidi.

Ciclismo, laboratorio chimico dove tutto è permesso

Il fenomeno del doping è traversale e colpisce sia gli sport di resistenza che quelli di forza, ma una grossa responsabilità, sul fronte europeo, deriva dalla vigilanza quanto meno morbida della Spagna nel periodo che va dagli anni ’80 ai ’90.

Qui si inserisce la storia del dottor Fuentes, nato, guarda caso, a Las Palmas, che inizia la sua carriera di medico nella federazione spagnola di atletica, la RFEA, e nella Residenza Blume, centro di alto rendimento per lo sport. Il suo nome inizia a circolare nell’ambiente, prima della pista ovale e poi nelle due ruote.

Prima la sua ex moglie, Cristina Perez Diaz, viene sospettata pesantemente, poi il ciclista Pedro Delgado viene trovato nel 1988 con una sostanza coprente. Fuentes, specializzato in ginecologia, stringe però rapporti con diversi sportivi spagnoli e non, diventando prima medico della ONCE e poi della Kelme, squadra iberiche.

Proprio il ciclismo, in quegli anni, diventa un vero e proprio laboratorio chimico. In Europa si provano a stringere le maglie nella lotta al doping, ma la Spagna chiude un occhio, che poi diventano due per le Canarie, porto franco per chi cerca pratiche illegali, con la scusa del suo clima mite e della varietà dei percorsi.

Bisogna ricordare che il doping non è reato nel paese iberico e che sono gli anni dell’Epo, l’ormone utilizzato per chi è ha malattie renali, ma che aumenta la densità del sangue.

In Spagna Doping di Stato

Doping, Spagna nel mirino

Si apre il Vaso di Pandora: l’Operacion Puerto

Mentre Lance Armstrong vince i suoi 7 Tour consecutivi nascondendo gli imbrogli e creando una sorta di silenzio mafioso nell’ambiente, si aprono le prime crepe nel Vaso di Pandora: Jesus Manzano, ciclista della Kelme, nel 2004 esce allo scoperto con una intervista shock ad AS, quotidiano sportivo spagnolo.

Il suo racconto è da film horror, tra medicinali a orario, sacche di sangue trattate e reiniettate, ore notturne passate sulla cyclette per mantenere fluido un sangue che sembrava marmellata per la sua densità.

Così nel 2006 esplode l’Operacion Puerto, indagine della magistratura spagnola che fa cadere il castello di carte creato dal dottor Fuentes: emerge un elenco infinito di ciclisti coinvolti, ma successivamente lui stesso ammette come tra i suoi clienti ci fossero calciatori, atleti e anche tennisti, ma tutto svanisce in una archiviazione da parte dei giudici, stesso destino in cui è caduta la successiva Operacion Galgo, del 2010.

Tutto è sembrato tornare definitivamente negli archivi storici, se non fosse riemerso nuovamente il nome di Fuentes nei giorni scorsi. “Dottor Doping” ha infatti concesso un’intervista alla televisione tedesca AFD, in cui ha dichiarato di aver iniettato sostanza dopanti a Cayetano Cornet, grande gloria dell’atletica leggera e oggi, a 60 anni, scelto come capo delegazione spagnola per Parigi.

Si parla di steroidi, anabolizzanti e ormoni della crescita, tutto utilizzato per i Giochi di Barcellona del ’92, proprio su richiesta delle autorità sportive iberiche, che puntavano al massimo risultato per l’evento organizzato nel paese: l’ennesima puntata di una storia infinita, ma che lascia tracce velenose non solo nel corpo degli atleti, ma in tutto il mondo dello sport.

 

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