Export23 Luglio 2024 15:55

Africa, Tajani: crescita dell’Africa è la crescita dell’Europa. Mediterraneo e Africa strategici con Piano Mattei

“L’africa per noi rappresenta una priorità della nostra politica estera al pari delle relazioni con l’Europa e le relazioni transatlantiche. Noi consideriamo il continente africano come il nostro dirimpettaio col quale vogliamo rinsaldare i rapporti. Sappiamo bene che l’Africa guarda con grande attenzione a noi, non dobbiamo deludere il continente africano. Abbiamo dimostrato in tutte le nostre iniziative più recenti quanto per noi sia fondamentale.”

Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso dell’evento Maeci “Nuova misura Africa: strumenti finanziari per l’internazionalizzazione delle imprese italiane”, organizzato congiuntamente con SIMEST Sp.A.

“Quindi Mediterraneo e Africa sono per noi i punti fondamentali di una politica estera che deve vederci protagonisti della crescita di un continente dove nel 2050 ci saranno 2 miliardi e mezzo di abitanti che non devono rappresentare un problema, come se fosse soltanto la questione migratoria il problema. Devono anche poter rappresentare una grande opportunità per loro e per noi. Abbiamo sviluppato un partenariato economico col continente africano a maggio, riunito in questa sala le principali associazioni di categoria di 21 paesi del continente.

La settimana scorsa ho portato qui le agenzie spaziali del continente africano. Negli scorsi mesi ho inviato missioni di sistema in diverse regioni africane. Presto tornerò in Africa a fine anno, in Marocco, in Mauritania, in Senegal dopo aver guidato le imprese dell’agroalimentare in Tunisia e in Egitto. Noi dobbiamo aprire nuovi meccanismi, dobbiamo aprire nuovi mercati con partenariati win win, direbbero gli inglesi. E proprio di fronte alla trasformazione economica e al forte sviluppo del continente africano, noi dobbiamo essere in grado di offrire delle opportunità e accompagnare imprese che possano organizzare joint venture e fare in modo che il partenariato economico tra Italia e Africa possa di nuovo rafforzarsi.

Questo partenariato politico con una nuova cooperazione allo sviluppo che punta alla crescita è il cuore di quello che noi abbiamo chiamato il “Piano Mattei” e che io considero una parte di quello che dovrebbe essere il grande Piano Marshall per l’Africa dell’Unione europea, che ingloba Getaway che è un altro strumento finanziario importante ma secondo me non ancora sufficiente.

La crescita dell’Africa è la crescita dell’Europa. Per questo ho insistito sull’Africa come grande opportunità anche per noi.

Rafforzare gli scambi commerciali. Il Mediterraneo non deve essere più un cimitero di migranti, ma deve essere un mare di commercio, un grande ponte dal continente africano al continente europeo. E chi più di noi che siamo proiettati nel Mediterraneo possiamo essere protagonisti di questa nuova stagione. Abbiamo un grande potenziale che offre il continente africano nel settore dell’energia e nel settore delle materie prime, noi dobbiamo lavorare affinché tutto ciò possa trasformarsi in grandi opportunità per tutti.

Le nostre ambasciate, i nostri consolati sono pronti a fare ciò che devono. ICE SACE e SIMEST, la Cassa depositi e prestiti sono il nostro polo della internazionalizzazione, sono pronte ad accompagnare tutte le imprese italiane che fossero interessate ad intervenire in Africa.

Oggi presentiamo uno strumento molto utile per sostenere gli investimenti delle imprese italiane, una risorsa di 200 milioni con un’importante quota di fondo perduto per le imprese che stanno stabilmente in Africa e quelle che fanno import ed export con il continente africano. I nostri relatori vi hanno spiegato i dettagli, ma quello che conta per me è la strategia da perseguire.

Questo è un mosaico quello che stiamo costruendo dove ci sono tante tessere importanti e anche quella di oggi è una tessera importante come quella che abbiamo voluto legare alla formazione di giovani studenti che hanno frequentato o frequentano l’Università per Stranieri di Perugia.

Continueremo a promuovere questo collegamento perché la loro formazione in Italia rappresenta un’opportunità per loro certamente, ma anche per l’Italia e per il loro Paese di origine. Saranno degli ottimi ambasciatori che parlano perfettamente la lingua italiana e questo è utile anche alle imprese. Credo che oggi vogliamo dare loro un riconoscimento per le loro per le capacità che hanno dimostrato in territorio italiano. Anche questo è un modo per incoraggiare i giovani africani a rafforzare il dialogo con il nostro Paese.”