In Parlamento23 Maggio 2024 11:09

Dazn, interrogazione Basso (Pd): su Serie A calcio e concorrenza Tv

Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-01164

presentata da

LORENZO BASSO
mercoledì 22 maggio 2024, seduta n.192

BASSO, ROJC, FURLAN, MARTELLA, RANDO, FINA, FRANCESCHELLI, ZAMBITO, CAMUSSO, MALPEZZI, ROSSOMANDO, VERDUCCI, VERINI, DELRIO, D’ELIA, TAJANI, LA MARCA, CRISANTI, BAZOLI, MISIANI, MANCA, ALFIERI, GIACOBBE – Al Ministro delle imprese e del made in Italy. – Premesso che:

come riportato da numerose agenzie di stampa, nella serata del 15 maggio 2024 è stato notificato agli utenti, per mezzo di un post pubblicato sul sito ufficiale, l’aumento della tariffa mensile prevista nell’abbonamento alla piattaforma di streaming digitale di DAZN;

il listino prezzi del fornitore di servizi streaming britannico, titolare in co-esclusiva dei diritti audiovisivi del campionato di serie A fino al 2029, subisce un ulteriore ritocco al rialzo dopo quello annunciato lo scorso gennaio;

secondo i nuovi piani l’abbonamento annuale “Plus”, ovvero quello che permette di usufruire dell’intera programmazione su due dispositivi connessi a reti internet diverse, passerà da 539 a 599 euro, mentre lo scorso anno ne costava 499. Rimane invariato, invece, il prezzo dell’abbonamento annuale “Standard”, che permette di vedere tutta la programmazione su due dispositivi connessi alla medesima linea. Costerà sempre 359 euro, ma aumenterà a 399 per chi lo sottoscriverà tramite parti terze come “Apple Store” o “Google Play”, cioè non direttamente su “Dazn.com”;

benché l’aumento del tariffario sia accompagnato da un ampliamento dell’offerta (con il lancio di 10 nuovi canali comprensivi di contenuti che spaziano dal padel, al fighting fino ai motori e alle freccette), l’Unione per la difesa dei consumatori denuncia che le nuove aggiunte “non compensano la mancanza di miglioramenti nella qualità del servizio di streaming delle partite di calcio, che rimane insufficiente. I consumatori pagano di più, ma i problemi tecnici e i disservizi persistono”;

come affermato dalla presidente di UDICON, Martina Donini, DAZN è colpevole di aver assunto un atteggiamento speculativo nei confronti dei consumatori italiani, proponendo aumenti in assenza di un corrispettivo miglioramento nella qualità dei servizi offerti. Da qui la richiesta “di riconsiderare queste scelte e di focalizzarsi sul miglioramento della qualità del servizio offerto, piuttosto che sull’aumento dei prezzi”;

tenuto conto che:

la legge 14 luglio 2023, n. 93, ha introdotto disposizioni per la prevenzione e la repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore mediante le reti di comunicazione elettronica;

successivamente, l’AGCOM ha approvato il nuovo regolamento operativo complementare alla legge, completando gli strumenti per contrastare la diffusione e la fruizione illegale di contenuti protetti relativi alla trasmissione in televisione di partite di calcio;

di tali disposizioni ha beneficiato in misura considerevole proprio la piattaforma DAZN, di fatto operante in una situazione prossima al monopolio, garantendo alla società un incremento significativo di nuovi abbonati e il recupero consistente di nuove risorse finanziarie,

si chiede di sapere:

quali siano le valutazioni del Ministro in indirizzo sui fatti esposti;

se non ritenga che la condotta di DAZN sia lesiva dei diritti dei consumatori, in quanto l’incremento notificato dei prezzi di abbonamento non appare collegato ad un effettivo miglioramento del servizio offerto agli utenti;

se non ritenga necessario ed urgente attivarsi al fine di favorire il ripristino di condizioni di concorrenza nel settore dei diritti televisivi legati alla trasmissione delle partite di calcio del campionato di serie A, e di consentire, per tale via, ai cittadini di scegliere tra le diverse offerte rese disponibili sul mercato quella più rispondente alle proprie esigenze.

(3-01164)