In Parlamento20 Maggio 2024 12:09

Ex Ilva, interrogazione Pagano (Pd): su azioni per garantire salute e sicurezza a lavoratori

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02837

presentato da

PAGANO Ubaldo

testo di

Venerdì 17 maggio 2024, seduta n. 294

  UBALDO PAGANOSCOTTO e GUERRA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

come appreso da recenti pubblicazioni del quotidiano «Domani», durante un incontro tra il direttore generale e responsabile personale di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria, Giuseppe Cavalli, i sindacati e i rappresentanti di Confindustria, è stato diffuso un report confidenziale sullo «stato di salute» degli impianti dell’ex Ilva di Taranto;

in tale report, cui la testata «Domani» avrebbe accesso e di cui riporta il contenuto, si legge che:

nel reparto cokeria, già finito sotto sequestro nel 2012 perché ritenuto tra i più inquinanti degli stabilimenti, «la rete gas coke è ad alto livello di usura, la mancanza di ricambi è critica per la continuità di marcia (porte e telai)» e si riscontra «il mancato svolgimento di attività routinarie in area cokeria, con potenziali problematicità gestionali»;

nel reparto agglomerato, i commissari di governo osservano: «La mancanza di ricambi strategici per circuito di aspirazione (valvole, alimentatori); l’usura su tratti dei condotti di gas esausto di processo; la mancanza di ricambi per filtri Meros»;

per ciò che riguarda i sottoprodotti, inoltre, l’azienda riconosce «l’usura del capannone di stoccaggio del solfato di ammonio, l’usura dell’impianto refrigeranti primari, condizioni gestionali non standard per serbatoi 1 e 7 di stoccaggio di catrame»;

nel report, dunque, sarebbero elencate diverse altre criticità molto rischiose per la sicurezza e la salute dei lavoratori, tali da giustificare – sempre da quanto riportato da «Domani» – l’urgente necessità di mobilitare 300 milioni di euro per effettuare interventi di manutenzione ordinaria, per acquistare i ricambi chiave per garantire la continuità produttiva, pompe e motori, serbatoi, filtri, valvole, per interventi di manutenzione straordinaria quali la pulizia dei canali, la sicurezza e la manutenzione ferroviaria, il ripristino dei back necessari per gli impianti prioritari, come, ad esempio, la gestione delle acque;

un altro recente articolo pubblicato da «Domani», inoltre, fa luce sulle pessime condizioni di lavoro cui sono costretti i lavoratori assunti mediante le agenzie interinali, i quali, secondo i dati della Nidil CGIL, rappresentano almeno il 50 per cento degli operai che lavorano per le imprese dell’indotto dell’area industriale di Taranto, che comprende il porto, le raffinerie, le centrali elettriche e, ovviamente l’intera Ilva;

tali lavoratori, assunti con contratto a termine, sarebbero spesso impiegati in modo irregolare nelle lavorazioni più pericolose, talvolta in mancanza di adeguata formazione;

particolarmente preoccupante è il fatto che tali lavoratori precari rappresentino una parte rilevante di coloro che negli ultimi anni sono rimasti vittime di incidenti nell’area dell’ex Ilva –:

se siano a conoscenza di quanto documentato nel report di cui in premessa e quali iniziative di competenza intendano intraprendere per scongiurare i gravi rischi di sicurezza e per la salute dei lavoratori dell’ex Ilva;

se si intenda eseguire le opportune verifiche con riferimento a quanto denunciato dai sindacati con riguardo all’impiego improprio e illecito dei lavoratori assunti mediante agenzie interinali;

se intendano fornire chiarimenti con riguardo alle azioni che, nell’ambito del «Piano di Ripartenza», si intendono intraprendere per garantire condizioni di sicurezza, salute e dignità per i lavoratori impiegati nell’ex Ilva.
(4-02837)