“Intanto passare da un approccio che è stato quello di questi anni, nei per i quali lo Stato era un ingombro, a una fase nella quale si riconosce che lo Stato è una necessità per il buon funzionamento del mercato. Da questo punto di vista le imprese hanno bisogno di una pubblica amministrazione sulla quale si torni ad investire, ad innovare, distinguendo ciò che è complicazione (in alternativa e in opposizione appunto alla semplificazione) e ciò che invece è regolazione, perché spesso qui si sono confusi i termini”.
Così a PMINEWS Andrea Orlando, a margine dell’incontro promosso dal PD su un piano industriale per l’Italia
“Quindi la prima vera questione è che cosa lo Stato deve esattamente fare, definire esattamente il perimetro e sulla base di questo investire per rafforzarne le competenze.
L’introduzione dell’intelligenza artificiale sarà una grandissima possibilità in più per andare in questa direzione. Ma è necessario che la ricostruzione di un nuovo Stato sia conseguenza non tanto della visione illuminata di questo o quel ministro, ma di un percorso condiviso, che sia costruito con i potenziali utenti, cioè con le piccole e medie imprese.
Riguardo la semplificazione di accesso al credito per le PMI, il tema è fondamentale, soprattutto in una fase nella quale il rischio di una diminuzione della liquidità e dell’aumento dei tassi di interesse crea condizioni più difficili per le imprese, per chi vuole investire, soprattutto per chi ha dimensioni più piccole dal punto di vista del capitale. Quindi certo questo è un pezzo importante del ragionamento. Non sta dentro il tema stretto della semplificazione certo, ma sicuramente sta nel quadro più generale di un habitat positivo e favorevole alla crescita delle piccole e medie imprese.”