In Parlamento9 Maggio 2024 11:20

Meta, interrogazione Gasparri (FI): su informazione politica su social media

Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-01185

presentata da

MAURIZIO GASPARRI
martedì 7 maggio 2024, seduta n.185

GASPARRI – Ai Ministri delle imprese e del made in Italy e della giustizia. – Premesso che:

Meta platforms Inc. è una azienda basata negli USA, proprietaria, tra l’altro, dei cosiddetti social network “Facebook” e “Instagram”;

in Italia, come nel resto del mondo (dove si contano oltre 3 miliardi di profili attivi), i social Meta sono largamente utilizzati dalla popolazione, anche tramite servizi di messaggistica istantanea, microblogging, e alimentano dibattiti e discussioni costanti, anche orientando l’opinione pubblica;

le piattaforme di cui Meta è proprietaria accolgono anche nel nostro Paese identità digitali e contenuti di personaggi pubblici, aziende, enti ed istituzioni consentendo anche tramite servizi a pagamento di promuovere pagine e post;

Meta ha prima annunciato e poi implementato un meccanismo di diretto controllo sull’informazione ritenuta politica, che autorizza la multinazionale a leggere, analizzare, valutare e alterare tramite un’intelligenza artificiale la visibilità dei contenuti da essa considerati politici, senza darne diretta notizia agli interessati;

Meta sostiene un funzionamento erga omnes di tale meccanismo, ossia su tutti i contenuti pubblicati dagli utenti di tutte le sue piattaforme, quindi oltre 3 miliardi di persone con miliardi di contenuti pubblicati settimanalmente;

la Commissione europea, in data 30 aprile 2024, ha ufficialmente aperto un’inchiesta contro Meta, sospettando che la sua policy di controllo dell’informazione politica sia illegittima in quanto violi il recente “Digital service act”;

Meta svolgerebbe il proprio servizio in maniera totalmente arbitraria, sfuggendo a qualsivoglia regolamentazione di pariteticità tra i partecipanti attivi delle proprie piattaforme;

sembrerebbe che Meta non abbia condiviso le metodologie e i criteri con i quali valuta un contenuto “politico”, né quelli con i quali classifica, valuta e aumenta o diminuisce la visibilità di questa tipologia di contenuto nella newsfeed (elenco dei contenuti) delle sue piattaforme;

dato che lo sforzo richiesto per analizzare, classificare e regolare nell’arco di pochi minuti, con un sistema di intelligenza artificiale, miliardi di contenuti prodotti da miliardi di utenti sarebbe quasi certamente inaccessibile anche per una multinazionale come Meta, si sospetta che la multinazionale non operi questo sistema di controllo su tutti gli utenti, ma solo su apposite liste con personaggi politici, giornalisti e opinionisti,

si chiede di sapere:

quale sia la funzione che regola l’approvazione temporale di inserzioni, la cui eventuale disparità spesso costituisce un discrimine tra aziende o partiti o personaggi che trattano lo stesso tema;

quale sia l’indice di comparsa dei post da parte delle pagine pubbliche sulle bacheche dei follower;

che cosa Meta intenda, con esattezza, per “contenuto politico” e come funzioni il meccanismo che oggi è alla base di questa policy di controllo sull’informazione politica, che ne regola appunto la visibilità;

quale sia la composizione delle liste di personaggi politici, opinionisti, giornalisti o altri autori su cui Meta fa operare questo sistema di controllo e quali siano le ragioni dietro la loro compilazione;

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di queste pratiche e che cosa intendano fare per salvaguardare il corretto funzionamento dell’informazione politica su piattaforme che costituiscono, di fatto, un’infrastruttura critica;

inoltre, attesa la grande attività di relazioni istituzionali intrattenuta da Meta nel nostro Paese, di quali società di lobby e pubbliche relazioni Meta si serva, con i relativi contratti, e quali clienti di queste società intrattengano rapporti commerciali con Meta e quali siano i termini e le condizioni di trattamento su inserzioni e comparsa dei relativi post.

(4-01185)