In Parlamento8 Maggio 2024 11:12

Siderurgia, interrogazione Piccolotti (Avs Camera): su gruppo Arvedi e Ast di Terni

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02760

presentato da

PICCOLOTTI Elisabetta

testo di

Martedì 7 maggio 2024, seduta n. 288

  PICCOLOTTI. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

il gruppo Arvedi, proprietario dal 2022 dello stabilimento siderurgico Ast di Terni, ha sempre sostenuto che per la presentazione di un piano industriale di rilancio fosse indispensabile la definizione di un accordo di programma con il Governo nazionale e con le istituzioni territoriali che prevedesse agevolazioni pubbliche derivanti dai piani di azione, comunitari e nazionali, per la transizione ecologica ed energetica, la decarbonizzazione delle produzioni «hard to abate», per l’economia circolare, da aggiungere alle risorse proprie che il gruppo Arvedi intendeva destinare agli investimenti di ammodernamento impiantistico, di tutela dell’ambiente, di efficientamento energetico;

la stipula dell’accordo di programma è stata più volte annunciata ma mai concretizzata e anche i contenuti dello stesso risultano ignoti, tanto alle organizzazioni sindacali quanto alle associazioni imprenditoriali locali, mai coinvolte in un confronto preventivo di merito;

negli ultimi due anni e mezzo l’andamento economico e produttivo di Arvedi Ast mostra segnali contrastanti e ciò che preoccupa maggiormente è che, in assenza di investimenti, lo stabilimento di Terni stia perdendo l’opportunità di riconnettersi con i mutamenti legati alla transizione ecologica ed energetica;

il ritorno alla lavorazione del lamierino magnetico è, ad avviso dell’interrogante, essenziale per giocare la partita della mobilità e dei motori elettrici così come la necessaria e non più rinviabile decarbonizzazione dello stabilimento deve significare l’introduzione dell’idrogeno verde tra le fonti energetiche, con potenziali importanti ricadute sul territorio;

il progetto di economia circolare legato al trattamento delle scorie siderurgiche potrebbe aprire un fronte tecnologico e industriale inedito, con forte beneficio, altresì, per l’ambiente urbano, che risente negativamente degli effetti inquinanti dei processi fusori;

purtroppo, a due anni e mezzo dal passaggio di proprietà dalla Thyssenkrupp ad Arvedi, non esiste ancora alcun piano industriale per Terni;

secondo quanto segnalato dalle organizzazioni sindacali, l’occupazione in Arvedi Ast, considerando addetti diretti e dipendenti delle ditte terze, si è ridotta in due anni di circa 150 unità, anche se l’occupazione diretta è aumentata;

nonostante Arvedi Ast abbia dichiarato alle organizzazioni sindacali che con gli investimenti previsti nell’accordo intende mantenere gli attuali livelli occupazionali, occorre chiarire se tale impegno si riferisca all’occupazione diretta o anche agli indiretti, che variano tra i 1000 e i 1500 addetti;

Arvedi Ast ricorre ad affidamenti esterni per una molteplicità di servizi, appaltando ad imprese che non sempre applicano il contratto dei metalmeccanici, ma sempre più frequentemente utilizzano il contratto multiservizi, quindi con risparmi conseguiti solo a discapito dei lavoratori;

inoltre, gli infortuni sul lavoro negli ultimi due anni sono aumentati, soprattutto negli affidamenti a ditte esterne e anche le organizzazioni locali delle imprese artigianali denunciano l’imposizione condizioni economiche insostenibili da parte di Arvedi Ast, la conseguente riduzione dei fornitori locali e l’incremento delle chiusure di aziende che operano nell’indotto;

stando alle cronache, nell’accordo di programma figurerebbe anche un progetto riguardante la discarica rifiuti di proprietà di Ast dove è previsto un rilevantissimo intervento di rimozione, trattamento e parziale ricollocazione, anche esterna alla discarica, di tali rifiuti;

del suddetto progetto sono ignote sia le implicazioni per l’intero sistema di trattamento rifiuti regionale sia le misure per la salvaguardia dell’ambiente e della salute della popolazione locale –:

se i Ministri interrogati intendano chiarire entro quando verrà stipulato il richiamato accordo di programma e se prima di tale stipula non si intenda attivare un tavolo di confronto sui contenuti dello stesso e per raccogliere e istanze dei soggetti economici e delle organizzazioni sindacali;

se non si intenda, nel percorso di definizione del citato accordo di programma, coinvolgere ulteriori soggetti istituzionali quali la provincia di Terni, il comune di Narni e i comuni limitrofi interessati che, per prossimità territoriale, integrazioni settoriali e competenze istituzionali non possono essere esclusi.
(4-02760)