In Parlamento19 Aprile 2024 11:59

Trasporti, interrogazione Mari (Avs Camera): su Industria italiana autobus Spa

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02667

presentato da

MARI Francesco

testo di

Giovedì 18 aprile 2024, seduta n. 282

  MARI. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

l’Industria italiana autobus S.p.A. (Iia) è l’unica azienda italiana che produce autobus nel nostro Paese;

Iia è una società a controllo pubblico, le cui quote di maggioranza oggi sono detenute da Invitalia e Leonardo;

complessivamente sono più di 500 i lavoratori interessati, presenti nello stabilimento di Flumeri, in provincia di Avellino e in quello di Bologna;

in questi mesi è in corso una trattativa, avviata da Leonardo per cedere la propria quota ad un gruppo imprenditoriale di Caserta, il gruppo Seri, ritenuto dai sindacati «poco affidabile» anche alla luce di precedenti iniziative imprenditoriali avviate e chiuse con licenziamenti in provincia di Avellino dallo stesso gruppo come la Fib Sud fallita nel 2020 e la Ics il cui stabilimento è andato in fiamme nel 2019 senza mai riprendere l’attività;

i lavoratori, insieme alle organizzazioni sindacali e ai sindaci dei comprensori coinvolti stanno chiedendo un intervento del Governo per fermare la trattativa in corso e affinché vengano poste almeno due condizioni all’ingresso nella società di imprenditori privati: che siano soggetti affidabili e capaci di varare un piano industriale di rilancio che preveda il proseguimento dell’attività in entrambi gli stabilimenti e che la maggioranza delle quote societarie resti in mano pubblica;

le organizzazioni sindacali chiedono di essere consultate prima che sia assunta ogni determinazione, per poter conoscere i piani industriali e poter far valere l’opinione dei lavoratori, nonché i soggetti interessati a entrare in Iia si confrontino in sede ministeriale con le stesse organizzazioni sindacali;

secondo le organizzazioni sindacali è trascorso più di un mese dalla data in cui si sarebbe dovuto tenere l’incontro presso il Ministero delle imprese e del made in Italy per discutere delle proposte industriali riguardanti la Iia, tuttavia dal Ministero non è al momento prevista alcuna convocazione del tavolo negoziale;

ad avviso dell’interrogante, al netto della piena legittimità da parte degli azionisti di negoziare la cessione delle quote di proprietà, il Governo non può non prendere in seria considerazione i dubbi espressi dalle organizzazioni sindacali circa l’assenza dei requisiti minimi posseduti dal gruppo Seri per poter garantire una produzione così importante com’è quella degli autobus;

Iia, ad avviso dell’interrogante, deve essere messa nelle condizioni di poter competere con la concorrenza e per questo occorre la presenza di una parte pubblica, a garanzia di qualsiasi operazione di rilancio industriale e di coinvolgimento di imprenditori seri che intendano investire nella produzione di autobus per il trasporto pubblico;

il rischio concreto è che si perdano posti di lavoro e più in generale la produzione made in Italy di autobus e ciò rappresenterebbe un duro colpo per i territori coinvolti e per la capacità del nostro Paese di pianificare un rinnovo del parco autobus nel trasporto pubblico locale, resosi indispensabile vista la quantità di mezzi vetusti e inquinanti che circolano nelle nostre città nella transizione verso un sistema di trasporti sostenibile e green;

si rende dunque indispensabile, ad avviso dell’interrogante, che la società continui ad operare sotto il controllo di un soggetto pubblico che, con rinnovato e maggiore impegno, permetta un serio rilancio della Industria italiana autobus –:

se il Ministro interrogato non intenda convocare urgentemente il tavolo negoziale sulla Iia per discutere con le organizzazioni sindacali, Invitalia e Leonardo le prospettive della stessa, assicurando che la partecipazione di controllo resti in mano pubblica e che il coinvolgimento di altri soggetti imprenditoriali avvenga sulla base della loro affidabilità e di un piano industriale che preveda il rilancio e lo sviluppo delle attività e la conservazione della produzione e dell’occupazione in entrambi gli stabilimenti.
(4-02667)