In Parlamento19 Marzo 2024 11:01

Imprese, interrogazione Quartapelle (Pd Camera): su astensione Italia direttiva dovere di diligenza per sostenibilità

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02522

presentato da

QUARTAPELLE PROCOPIO Lia

testo di

Lunedì 18 marzo 2024, seduta n. 264

  QUARTAPELLE PROCOPIO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

il 18 febbraio 2024, la Presidenza belga di turno del Consiglio UE ha preso atto che non era presente una maggioranza qualificata per l’approvazione della direttiva relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità (Csddd o CS3D). Tra le intenzioni d’astensione, figurava anche, decisiva, quella dell’Italia;

la direttiva avrebbe previsto un obbligo per le aziende di riconoscere, impedire, prevenire, ridurre e valutare gli impatti negativi sui diritti umani e sull’ambiente nelle attività dell’azienda, nelle filiali e nelle catene del valore;

la posizione del Governo italiano non è mai stata chiarita pubblicamente e sono stati solo esposti dubbi su un probabile impatto negativo sulle piccole e medie imprese italiane;

tuttavia la proposta sarebbe limitata alle aziende di dimensioni maggiori, con oltre 500 dipendenti e un fatturato netto superiore ai 150 milioni di euro, interessando approssimativamente l’1 per cento delle aziende europee;

inoltre, le piccole e medie imprese italiane e le filiere del made in Italy potrebbero trarre vantaggio dall’introduzione di norme sulla sostenibilità della filiera, poiché già adottano elevati standard di qualità e sostenibilità. Questo potrebbe anche ridurre la concorrenza delle aziende extracomunitarie e il fenomeno del dumping sociale;

infatti alcune organizzazioni di categoria delle piccole e medie imprese, come Legacoop e la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa, hanno espresso il loro sostegno alla direttiva, sottolineando che questa comporterebbe vantaggi competitivi alle piccole e medie imprese nel lungo periodo;

l’assenza di una direttiva europea implica inoltre che il panorama regolatorio rimarrà frammentato in standard nazionali estremamente vari e divergenti –:

quali siano le ragioni dell’intenzione di astensione dell’Italia nel voto per l’approvazione della direttiva relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità.
(4-02522)