Export8 Marzo 2024 12:48

Export, Zoppas (Ice): Piano Mattei, alzare standard economici Africa per aumentare export Italia. VIDEOINTERVISTA 

“È una grande opportunità, un momento di allineamento dei vari ministeri sulle intenzioni che ci sono per quanto riguarda le esportazioni, quindi del made in Italy nel mondo. Si è firmato un protocollo d’intesa sulle modalità di attrazione degli investimenti esteri in Italia. Le esportazioni contano circa il 40% del Pil, viviamo un momento di rallentamento causato dalla frenata della Germania che in Europa incide molto. Stiamo uscendo da un periodo particolare ed anni difficili, nonostante questo il 2023 ha segnato lo stesso risultato del 2022, dunque 626 miliardi di euro di fatturato export, il 30% in più rispetto al 2019. È quindi una locomotiva che traina bene e con imprenditori e imprese molto resilienti. Il ministro Tajani tiene poi molto alla diplomazia della crescita, quindi a come incentivare coi presidi all’estero tramite diplomazia e agenzie come Ice o Simest, i mercati per aprire le porte agli imprenditori. E poi anche il ministro Urso che rende competitive le strutture per le imprese che vanno all’estero.”

Così Matteo Zoppas, presidente Ice, a margine della riunione della cabina di regia per l’internazionalizzazione. Contestualmente è stato firmato un protocollo intesa tra ICE e Invitalia sull’attrazione degli investimenti.

“C’è la questione del Mar Rosso che sta incombendo ed interessa 150 miliardi di fatturato italiano all’export. C’è poi il Piano Mattei dove con grande visione il premier Meloni ha aperto la strada a tutta l’Europa. Dobbiamo riuscire ad alzare gli standard economici delle nazioni africane, sono 1,4 miliardi di persone che importano dall’Italia 17 miliardi di euro e pensiamo alla Germania che sono 80 milioni di persone e importano italiano per 80 miliardi. È un progetto lungo ma può avere una ricaduta importante anche sul commercio estero. 

Ci sono poi le Americhe del sud che sono importanti, i Balcani che si riconfermano punto di destinazione delle risorse italiane, oltre ai paesi emergenti che guardano alle eccellenze italiane.”