News21 Febbraio 2024 12:08

Tessile, interrogazione Mazzetti (FI Camera): su economia circolare e possibilità istituzione tavolo nazionale

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01011

presentato da

MAZZETTI Erica

testo di

Martedì 20 febbraio 2024, seduta n. 248

  MAZZETTICASASCO e SQUERI. — Al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica . — Per sapere – premesso che:

il settore tessile italiano è una realtà costituita da 13.500 imprese e 110.000 occupati diretti, cui si somma il comparto moda con 33.000 imprese e 200.000 addetti. Per tali realtà l’introduzione della responsabilità estesa del produttore («Epr tessile») e del regolamento recante la disciplina per la cessazione della qualifica di rifiuti (cosiddetta «EoW tessile») rappresenta una tappa decisiva nel processo di evoluzione verso una maggiore circolarità;

la responsabilità estesa del produttore è un regime che impone alle aziende di farsi carico dell’intero ciclo di vita dei prodotti immessi sul mercato, anche mediante creazione di specifici consorzi di gestione collettiva. La preoccupazione espressa dal settore tessile, a fronte delle proposte in corso di esame, consiste nel rischio che sia sottovalutato il ruolo delle imprese manifatturiere a monte della filiera nei sistemi di gestione collettiva, a vantaggio di soggetti a valle, spesso puramente commerciali e a controllo estero, che potrebbero condizionare l’operato dei consorzi Epr, in contrasto con le esigenze della filiera tessile nazionale;

in sostanza la parte finale della filiera non dovrebbe essere l’unico gestore delle risorse rappresentate dal contributo ambientale, oltre che il decisore di strategie e operazioni specialistiche e complesse che non gli appartengono;

quanto all’end of waste (EoW), rispetto al testo in consultazione, il settore tessile chiede che l’elenco delle materie prime secondarie (mps) sia il più ampio e dinamico possibile e rileva che sarebbe opportuno un confronto per definire le priorità per il sistema produttivo nazionale, valorizzando quei processi produttivi che già impiegano i materiali tessili riciclati;

le ipotesi attualmente in discussione parrebbero penalizzare le filiere produttive europee specializzate nel lavorare materiali tessili riciclati, estendendo oltre misura le operazioni di recupero rifiuti, aumentando costi e adempimenti burocratici e di fatto favorendo i processi di delocalizzazione. Peraltro, è in corso la definizione di un regolamento europeo sull’EoW tessile, che occorre monitorare attentamente;

il sistema di responsabilità estesa del produttore (Epr) e il regolamento EoW dovrebbero tenere conto delle esperienze e delle esigenze di filiera, sviluppandole e superando i limiti che oggi non favoriscono il riutilizzo e il riciclo di maggiori quantità di prodotti tessili –:

se non ritenga opportuno, nel quadro dei comuni obiettivi di economia circolare, istituire un tavolo di confronto con il settore tessile manifatturiero nazionale al fine di approfondire le tematiche esposte in premessa, individuando un percorso condiviso che valorizzi le esperienze in corso e favorisca la competitività di questo rilevante comparto dell’economia nazionale.
(3-01011)