News21 Febbraio 2024 11:53

Digitale, interrogazione Andreuzza (Lega Camera): su Piano Transizione 5.0

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02031

presentato da

ANDREUZZA Giorgia

testo di

Martedì 20 febbraio 2024, seduta n. 248

  ANDREUZZABARABOTTIDI MATTINAGUSMEROLI e TOCCALINI. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

lo scorso 31 gennaio 2024 il Consiglio dei Ministri ha approvato il Piano Transizione 5.0, con l’obiettivo di premiare quelle aziende che si convertono alla digitalizzazione e si impegnano nel contenimento dei consumi;

il Piano, correlato alla revisione del PNRR, che ha incluso la nuova missione «Repower Ue», è rivolto alle imprese di qualsiasi dimensione, incluse le micro, piccole e medie imprese (PMI), residenti in Italia o con stabile organizzazione, ad esclusione di quelle sottoposte a procedura concorsuale;

rientrano nei costi ammissibili gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa di cui agli allegati A e B annessi alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, e che sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, quelli in beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, nonché le spese per la formazione del personale finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi;

allo scopo di rafforzare la competitività delle imprese operanti nel settore dell’Information technology e dei servizi digitali made in Italy, sarebbe auspicabile valorizzare il software nazionale integrando l’allegato B di cui alla legge n. 205 del 2017 con componenti software italiani;

parimenti sarebbe opportuno includere tra le attività incentivabili anche quelle di reingegnerizzazione e digitalizzazione dei processi produttivi e dei relativi servizi (consulenza e formazione), stante la necessità, per un percorso completo verso la sostenibilità, non limitarsi all’acquisizione di macchinari tecnologicamente avanzati e software più performanti, bensì anche sostenere una riorganizzazione articolata e completa dell’impresa in chiave digitale;

per l’accesso ai benefici agevolativi, il Piano prevede due certificazioni: ex ante, attestante che il progetto rispetti i criteri di ammissibilità relativi alla riduzione del consumo totale di energia ed ex post, attestante l’effettiva realizzazione degli investimenti in conformità alle disposizioni stabilite nella certificazione ex ante –:

se il Governo, in fase attuativa del Piano, intenda ampliare la categoria dei beni immateriali di cui all’allegato B citato in premessa verso prodotti software made in Italy e, contestualmente, inserire nel Piano le attività di reingegnerizzazione dei processi aziendali, procedendo altresì ad una definizione chiara e trasparente dei criteri e delle modalità di certificazione ex ante ed ex post.
(5-02031)