News16 Febbraio 2024 11:00

Stellantis, interrogazione Grimaldi (Avs Camera): su stabilimento Pomigliano d’Arco

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02335

presentato da

GRIMALDI Marco

testo di

Giovedì 15 febbraio 2024, seduta n. 245

  GRIMALDIBORRELLIMARIBONELLIDORIEVIFRATOIANNIGHIRRAPICCOLOTTIZANELLA e ZARATTI. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

in data 5 febbraio 2024, in seguito a indiscrezioni su una possibile fusione di Stellantis con Renault, il Presidente di Stellantis ha smentito l’ipotesi di operazioni di fusione con altri costruttori e dichiarato che la società è concentrata «nella puntuale realizzazione dei progetti annunciati per rafforzare l’attività in ogni mercato dove è presente, inclusa l’Italia» e «impegnata al tavolo automotive presso il Mimit», al fine di affrontare con il Governo e gli attori della filiera la transizione elettrica;

tuttavia, in queste ore, proseguono le voci sulle trattative in corso con la società francese; parallelamente, si inseguono notizie allarmanti sulla possibilità che Stellantis abbandoni o ridimensioni lo stabilimento di Pomigliano d’Arco;

molti elementi indicano che, in realtà, già oggi Stellantis sta abbandonando il Sud Italia: la mancata assegnazione di modelli da produrre, l’investimento sulla Panda elettrica in Serbia, le dichiarazioni della dirigenza in merito all’impegno a Pomigliano «fino a fine ciclo», ossia legato alla produzione della Panda a motore endotermico, la produzione a Pratola Serra, in provincia di Avellino, di motori diesel;

solo a Pomigliano e Pratola Serra operano nel settore automotive 8 mila lavoratori, in tutta la regione Campania sono 14 mila considerando l’indotto distribuito in tutte le province;

si tratta di un territorio che avrebbe bisogno di un particolare sforzo di ricerca e sviluppo, con adeguati investimenti, anche finalizzati alla costruzione di reti infrastrutturali che rendano ordinariamente fruibile l’auto elettrica ed ecologicamente compatibile la sua produzione;

eppure, il mercato italiano delle auto elettriche è l’unico in cui le immatricolazioni non decollano mentre in Europa cresce sensibilmente: a novembre 2023 in Unione europea ci sono state 144.378 immatricolazioni di auto elettriche, pari a una crescita del 16,4 per cento;

a fine 2023, la quota delle vendite di auto elettriche in Italia era il 3,9 per cento contro, il 15,2 per cento in media, dell’Europa occidentale; in Germania è il 18 per cento, nel Regno Unito il 16,4 per cento, in Francia il 16 per cento, e in Spagna il 5,3 per cento;

è evidente un ritardo a cui non serve aggiungere ulteriori esitazioni sul fronte della conversione ecologica, che anzi genererebbero certamente una ulteriore contrazione dell’occupazione, con particolari ricadute al Sud;

il 6 dicembre 2023 l’Aula della Camera, nell’ambito dell’esame del C. 1341 disegno di legge «Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy», ha approvato l’ordine del giorno 9/01341-A/039 presentato dal primo firmatario del presente atto;

l’atto impegna il Governo ad «assumere un ruolo centrale e decisivo nel rilancio dell’industria dell’automotive e della produzione di auto in Italia in coerenza con la transizione ecologica e con gli impegni in ambito UE», nonché «a mettere in atto tutte le iniziative volte a incentivare e favorire il passaggio dalla produzione dell’auto endotermica alla produzione nazionale dei veicoli elettrici»;

l’8 febbraio 2024 si è tenuto un incontro presso la regione Campania sulle iniziative da mettere i campo in difesa dei lavoratori dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco durante il quale sono intervenuti il Presidente della Regione Campania, i delegati aziendali, le rappresentanze sindacali gli amministratori locali di Pomigliano d’Arco –:

quali urgenti iniziative intenda assumere al fine di garantire allo stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco un futuro produttivo e occupazionale certo, nel segno della transizione ecologica, sottraendo gli stabilimenti italiani alla crescente insicurezza sul loro futuro e dimostrando concretamente che intenda interessarsi del destino del territorio pomiglianese.
(4-02335)