News16 Febbraio 2024 10:56

Industria, interrogazione Cappelletti (M5S Camera): su flessione produzione e ritardi Dl

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00999

presentato da

CAPPELLETTI Enrico

testo di

Giovedì 15 febbraio 2024, seduta n. 245

  CAPPELLETTI. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

gli ultimi dati sul settore produttivo industriale mostrano la presenza di una spirale negativa per l’intero comparto che deve essere assolutamente contrastata per evitare l’evolversi di una dinamica recessiva;

a dicembre 2023 la produzione industriale presenta rispetto al mese precedente un progresso dell’1,1 per cento oltre le attese degli analisti, rendendo meno amaro il bilancio dell’anno. Risalita che tuttavia non cambia di molto il trend, negativo se si considera il confronto annuo, dove la riduzione è invece pari al 2,1 per cento undicesimo arretramento consecutivo su base tendenziale. Così, dopo un anno di forte rimbalzo, il 2021, e un periodo successivo di relativa stabilità, la produzione industriale nel 2023 ingrana la retromarcia e arretra complessivamente del 2,5 per cento, prima riduzione annua dopo la caduta registrata nell’anno del Covid;

per Il Sole 24 Ore i segnali negativi sono dovuti sia alla domanda interna, debole in termini di consumi di beni (-1 per cento in nove mesi nelle stime di Prometeia) sia in termini di domanda internazionale, mediamente in calo a volume di oltre tre punti nel mondo;

secondo la principale rivista del settore economico, il principale ostacolo nel produrre è identificato nell’insufficienza della domanda e a pensarlo è il 22 per cento delle imprese, il livello massimo da fine 2020. Vi sono altri aspetti inoltre come il caso eclatante delle macchine utensili, dove l’attesa dei decreti attuativi dei bonus 5.0 ha ingessato la domanda interna, più che dimezzando gli ordini tra ottobre e dicembre. Così come in frenata in generale vi è anche l’intera filiera legata all’edilizia, «orfana» del superbonus al 100 per cento e della cessione del credito;

in risposta all’interrogazione a risposta immediata n. 2-00881 svolta il 20 dicembre 2023 della Camera dei deputati, il Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato che nella riprogrammazione dei fondi del PNRR, sono stati destinati al suo dicastero 9 miliardi e 600 milioni di euro in più attraverso il capitolo del REPowerEU, di cui 6 miliardi e 300 milioni di euro destinati proprio al piano transizione 5.0, che si sommano ai 6 miliardi e 400 milioni previsti in bilancio;

per gli investimenti del 2024 e del 2025, sarà riconosciuto un incentivo sotto forma di credito d’imposta in relazione a progetti di investimento che comportino un risparmio energetico almeno del 3 per cento, a livello di impresa, o del 5 per cento per il processo produttivo interessato. Rispetto al piano 4.0 sarebbero previste aliquote più elevate e crescenti in base al livello di efficienza, che potranno raggiungere il 40 per cento. Sarà, inoltre, incrementato il tetto massimo agevolabile, dagli attuali 20 a 50 milioni di euro, così da rendere il piano una leva per rendere ancora più efficace l’azione di attrazione di investimenti stranieri nel nostro Paese. Tra gli investimenti agevolabili sono inclusi anche quelli per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, destinati all’autoconsumo;

nella risposta il Ministro interrogato ha anche affermato che il «decreto-legge sarà varato a gennaio e ad esso seguirà immediatamente un decreto attuativo del mio Dicastero che, di fatto, è già pronto» –:

quali siano i motivi che hanno portato alla flessione per 11 mesi consecutivi della produzione industriale e per quali ragioni sia stata ritardata l’adozione del decreto-legge annunciato, del quale sarebbe opportuno conoscere i tempi di approvazione in Consiglio dei ministri.
(3-00999)