News15 Febbraio 2024 16:41

Audiovisivo, interrogazione Benzoni (Azione Camera): su ‘collecting’ diritti autore

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02321

presentato da

BENZONI Fabrizio

testo di

Martedì 13 febbraio 2024, seduta n. 243

  BENZONI. — Al Ministro della cultura, al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

la direttiva 2014/26/UE, recepita in Italia dal decreto legislativo n. 35 del 2017, disciplina l’attività delle società di collecting nell’Unione europea nel rispetto dei principi di trasparenza e concorrenza nella gestione collettiva del diritto d’autore e dei diritti connessi;

la liberalizzazione del settore ha affermato la libertà di autori, produttori o artisti di scegliere l’organizzazione collettiva a cui affidare la gestione dei propri diritti;

grazie alla liberalizzazione sono nate diverse società di collecting, tutte regolarmente iscritte nel registro istituito presso l’Agcom, che svolgono l’attività di amministrazione del diritto d’autore e dei diritti connessi;

l’articolo 71-septies della legge n. 633 del 1941, recante disposizioni in materia di protezione del diritto d’autore e dei diritti connessi, prevede il diritto a compensi per la riproduzione privata di fonogrammi e videogrammi determinati, con periodicità triennale, dal Ministero della cultura e corrisposto alla Siae, la quale provvede a ripartirlo, al netto delle spese, agli aventi diritto;

attualmente, l’ammontare annuo del compenso per copia privata, raccolto e gestito da Siae e i suoi associati, è pari a circa 140 milioni di euro;

l’articolo 71-octies della richiamata legge sul diritto d’autore ha visto, invero, un cambiamento nell’allocazione dei compensi a favore dei settori audio e video: inizialmente attribuito in parti uguali ai due settori, la Siae ha fatto valere un presunto maggior sfruttamento delle opere musicali, riducendo progressivamente la quota video fino ad arrivare, negli anni 2022 e 2023, a riconoscere al settore audio il 65 per cento dei compensi raccolti contro il solo 35 per cento del settore video;

tuttavia, l’utilizzo dei contenuti video è netta crescita, grazie all’esponenziale diffusione delle piattaforme streaming e all’evidente incremento del numero di dispositivi che consentono di riprodurre quotidianamente e con grande facilità contenuti audiovisivi;

il meccanismo di rilevazione dei compensi è stato contestato, riscontrando «alcune gravi anomalie e incongruenze nei dati emersi, tali da far fortemente dubitare della solidità e rappresentatività dei risultati stessi» – come rilevato da Kantar Italia;

interventi normativi come il decreto-legge n. 73 del 2021 (cosiddetto «Sostegni-bis») e il decreto del Ministro della cultura 20 luglio 2023 n. 259, hanno consolidato la posizione della Siae, con nuove prerogative di vigilanza e controllo in capo alla stessa sull’attività di amministrazione e intermediazione delle collecting concorrenti, rafforzandone i poteri;

su tale norma è intervenuta anche l’Autorità garante della concorrenza e del mercato che, con segnalazione del 13 dicembre 2021, ha rilevato che tali novelle ingenerano «erronee interpretazioni volte a discriminare gli operatori del settore video» e «rischiano di pregiudicare lo sviluppo concorrenziale dei mercati della gestione dei diritti di copia privata audio e video», chiedendone la revisione;

la fondazione Copia Privata Italia, interamente controllata da Siae, gestisce tutte le attività di incasso e ripartizione dei compensi senza coinvolgere altri operatori di mercato. Questa situazione è unica in Europa, oltre a essere contraddittoria e poco trasparente –:

se non intendano, nel primo provvedimento utile e per quanto di competenza adottare iniziative normative volte a risolvere l’iniquità tra i settori audio e video dividendo la totalità del compenso in parti uguali tra i settori audio e video, e a modificare il quadro normativo vigente al fine di sanare le distorsioni concorrenziali presenti nell’ambito del mercato dell’intermediazione del compenso da copia privata, evidenziate dalla stessa Agcom, abrogando le modifiche introdotte dal decreto-legge «Sostegni-bis» ai commi 3-ter e 3-quater dell’articolo 71-octies della legge sul diritto d’autore, armonizzando le disposizioni con quanto previsto dal comma 1 del medesimo articolo e ispirando la gestione del compenso da copia privata al modello francese o tedesco, attraverso la costituzione di un soggetto terzo e indipendente a cui aderiscono tutte le società di collecting che operano sul mercato.
(4-02321)