News5 Febbraio 2024 12:22

MED Dialogues, Tajani: per la nostra competitività serve sicurezza per sistema trasporti internazionali

“Siamo un paese che conta su un export del 40% rispetto al PIL e serve avere sicurezza sul sistema trasporti per essere competitivi. Gli attacchi Houti alle navi mercantili ci danneggiano e provoca alle compagnie di navigazione un l’aumento dei costi di trasporto e assicurativo. Per questo abbiamo deciso di dare il via ad una missione militare europea. Per l’Italia partirà il cacciatorpediniere Duilio per una missione che andrà da Hormuz fino al Canale di Suez. Ci saranno francesi e tedeschi, sarà anche aerea e avremo il comando dell’operazione. Questa si aggiunte a quella Atlanta, che si occupa della pirateria nel sud del Mar Rosso, ma che non ha nelle regole d’ingaggio per potersi occupare di questi aspetti. Non faremo attacchi sul territorio yemenita, risponderemo ad attacchi marittimi, così da garantire l’operatività dei porti italiani, già danneggiati economicamente da questi fatti”.

Così il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, nel corso della sessione The role of Italian Growth Diplomacy in the Mediterranean” dell’Extraordinary Expert Meeting nel quadro dei MED Dialogues.

“C’è poi tutta la complicazione del Medio Oriente, che non agevola la nostra economia, come del resto quella dell’Ucraina. Stiamo lavorando per la pace e mi auguro che la mediazione qatarina possa andare a buon fine, così da ottenere un cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi.

Ci sono opportunità per le nostre imprese per la ricostruzione dell’Ucraina, ma potrebbero apparire nuove possibilità per la ricostruzione di Gaza, dove siamo ben visti sia dagli israeliani che con i palestinesi, come confermano i nostri incontri con Abu Mazen.

Continuiamo a lavorare in tutti i paesi del Medio Oriente e nel Nord Africa, con missioni di crescita in vari settori. Il Piano Mattei diventa un cappello che favorisce questa operazione, anche con la benedizione europea, così da esportare il nostro saper fare, compreso il settore agroalimentare. Penso al progetto in Egitto, ma anche la Tunisia. C’è grande interesse su di noi anche nell’Africa Sub-Sahariana, confermato dall’incontro avuto con il presidente dell’Uganda.

Stiamo lavorando anche sull’internazionalizzazione delle nostre imprese con SACE e Simest, con nuove garanzie e sostegno. La nostra visione è ampia ed è parte integrante della nostra politica estera. Presto apriremo nuove sedi di CdP in Marocco, altre tre per ICE e poi l’ambasciata in Mauritania, così da avere più punti di riferimento.

Lavoriamo poi per la stabilità dell’area, fondamentale, compresa la Libia, continueremo a impegnarci. Il Mediterraneo tocca anche i Balcani, dove stiamo operando con grande intensità. Oggi pomeriggio incontrerò i ministri degli esteri dell’area insieme all’Austria per capire come rafforzare la nostra presenza.

Dietro il sistema imprenditoriale italiano il Governo c’è sempre”.