News1 Febbraio 2024 12:16

Autonomia, interrogazione Pavanelli (M5S Camera): su eventuale riorganizzazione Mimit

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01919

presentato da

PAVANELLI Emma

testo di

Martedì 30 gennaio 2024, seduta n. 236

  PAVANELLIAPPENDINO e CAPPELLETTI. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

nel corso della seduta del 23 gennaio 2024 il Senato della Repubblica ha approvato in prima lettura il disegno di legge A.S. 615 recante «Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione»;

il terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione prevede che ciascuna regione a statuto ordinario possa richiedere l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni di autonomia con riferimento alle materie di cui al terzo comma dell’articolo 117 e alle materie indicate dal secondo comma del medesimo articolo alle lettere l), limitatamente all’organizzazione della giustizia di pace, n) e s);

l’attuazione di tale norma, ai sensi dell’articolo 1, comma 791 della legge 29 dicembre 2022, n. 197, è subordinata alla preliminare determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale (cosiddetti Lep);

tra le materie di cui al citato articolo 116, terzo comma, per le quali il legislatore intende delegare al Governo l’individuazione dei Lep, vi è, per i profili di competenza del Ministro interrogato, il sostegno all’innovazione per i settori produttivi quali, inter alia, il credito d’imposta in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica di cui all’articolo 1, commi da 198 a 209 della legge 27 dicembre 2019, n. 160;

la «ratifica» dell’intesa tra Stato e regione comporterà il trasferimento delle funzioni con le relative risorse umane, strumentali e finanziarie delle materie o ambiti di materie riferibili ai Lep, secondo modalità e procedure di quantificazione individuate dalle singole intese;

si ritiene che l’attuazione dell’autonomia differenziata renderà necessaria una complessiva riorganizzazione del Ministero in indirizzo, in termini di risorse umane ed economiche, tanto incisiva quante più saranno le regioni a richiedere ulteriori forme di autonomia con riferimento alle materie di competenza del Ministero delle imprese e del made in Italy –;

se, per quanto di competenza, non ritenga cruciale potenziare le misure destinate al sostegno all’innovazione per i settori produttivi quali, ad esempio, quelle indicate in premessa.
(5-01919)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 31 gennaio 2024
nell’allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-01919

Come ricordato dagli Onorevoli interroganti, il 23 gennaio 2024 è stato approvato in prima lettura il disegno di legge Autonomia Differenziata, proposto dal Ministro Calderoli. Il disegno di legge in parola mira a decentralizzare il potere decisionale dello Stato dando – su determinati ambiti di materie – forme di autonomia alle regioni a statuto ordinario, ai sensi dell’articolo 116, comma 3, della Costituzione.
Il disegno di legge chiarisce che l’assegnazione di funzioni relative a ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia riguardanti materie o ambiti di esse legate ai diritti civili e sociali garantiti su tutto il territorio nazionale, è subordinata alla previa determinazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni – LEP relativi a tali diritti (ossia standard dei servizi che devono essere garantiti in tutte le regioni).
Orbene, secondo gli Onorevoli interroganti, tra gli ambiti di materie potenzialmente interessate dal provvedimento rientrerebbero le misure di sostegno all’innovazione per i settori produttivi, tra cui il credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica.
Nella sua versione attuale, il citato credito d’imposta ha l’obiettivo di sostenere la competitività delle imprese stimolando gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, Innovazione tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, design e ideazione estetica.
Al riguardo, informo che il Ministero delle imprese e del made in Italy ha adottato rilevanti misure finalizzate al potenziamento della ricerca e dell’innovazione tecnologica, tramite l’istituzione dell’albo dei certificatori del credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione e design (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 15 settembre 2023), nonché tramite la prossima definizione del credito d’imposta transizione 5.0, connesso alla transizione ecologica e digitale.
Pertanto, con riferimento al quesito posto, informo che si sta attentamente seguendo l’iter parlamentare in corso. Il filo conduttore dell’impianto normativo è quello di condividere con il Parlamento le decisioni più importanti: sia affidando a una legge ordinaria il compito di attuare in via generale le disposizioni costituzionali sull’autonomia differenziata; che poi in fase di approvazione parlamentare delle singole intese con le regioni.
Pertanto, sarà soprattutto a valle dell’approvazione del disegno di legge Autonomia Differenziata, ossia attraverso l’«intesa» con le regioni, che dovranno essere considerate le possibili differenziazioni di funzioni e concretamente valutate le singole ed eventuali richieste regionali di attribuzioni di competenze sul tema e le conseguenze sul piano economico ed organizzativo. Resta fermo che in tali casi troveranno senz’altro applicazione i princìpi stabiliti dalla legge in ordine al trasferimento dallo Stato alle regioni interessate. In particolare, l’articolo 5, del disegno di legge rimette all’intesa i criteri per l’individuazione dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative necessari per l’esercizio da parte della regione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia. Tali risorse poi vengono determinate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze ed i Ministri competenti, su impulso di una Commissione paritetica Stato-regione-autonomie locali, disciplinata dall’intesa medesima.