News25 Gennaio 2024 10:44

Microchip, interrogazione Martella (Pd): su accordi con Intel

Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00875

presentata da

ANDREA MARTELLA
martedì 23 gennaio 2024, seduta n.148

MARTELLA, FRANCESCHELLI, NICITA, MANCA, TAJANI, CAMUSSO, FURLAN, BASSO, LA MARCA, ROJC, FINA, LOSACCO, VERDUCCI, RANDO – Al Ministro delle imprese e del made in Italy. – Premesso che:

durante lo svolgimento del forum di Davos, l’amministratore delegato della Intel corporation Patrick Gelsiger ha fatto il punto sul grande piano di investimenti di Intel per tornare leader globale nella produzione dei microchip. Il piano prevede investimenti miliardari negli Stati Uniti e in Europa, dove gli sforzi dell’azienda statunitense sono focalizzati sugli stabilimenti in Germania e Polonia, annunciando altresì che per quanto riguarda l’Italia non sono previste aperture di stabilimenti di produzione;

tali affermazioni pongono fine all’ipotesi, avanzata nel 2021 dallo stesso amministratore delegato e poi congelata a seguito dell’insediamento del Governo Meloni, di aprire nel nostro Paese una grande fabbrica Intel per la produzione di semiconduttori;

nel luglio 2021, a seguito di importanti incontri istituzionali con il Governo italiano, le istituzioni UE e i Governi di Francia e Germania, l’amministratore delegato della Intel, con dichiarazioni rese pubbliche, aveva affermato di valutare con grande interesse la scelta di collocare impianti per la produzione di microchip in Italia, in un momento di grande ottimismo verso il nostro Paese a seguito dell’approvazione del piano nazionale di ripresa e resilienza e la prospettiva di investimenti importanti nel quadro del dispositivo per la ripresa e la resilienza;

il 21 luglio 2021, il Governo Draghi accogliendo l’ordine del giorno 0/2320/53/05 in sede di esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, recante misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali (AS 2320), si era impegnato a valutare l’opportunità di adottare, presso tutte le sedi istituzionali opportune, ogni iniziativa volta a favorire l’Italia come sede di attività di produzione di semiconduttori al fine di rafforzare l’autonomia strategica italiana ed europea nell’approvvigionamento e garantire il mantenimento di adeguati livelli di autonomia tecnologica;

il 25 settembre 2022, come riportato da notizie di stampa, l’Esecutivo Draghi e Intel avevano selezionato il comune di Vigasio (Verona) per la realizzazione di un impianto per il packaging e l’assemblaggio di semiconduttori, prevedendo un investimento iniziale di circa 4,5 miliardi di euro e la creazione di 1.500 posti di lavoro diretti e altri 3.500 nella filiera, anche grazie a un finanziamento da parte del Governo italiano del 40 per cento dell’investimento totale di Intel;

nel mese di gennaio 2023, il Governo Meloni, in una nota stampa ha reso pubblicamente noto di essere in contatto costante sia con Intel sia con le istituzioni europee per cercare di garantire l’insediamento in Italia dell’impianto;

in data 19 giugno 2023, Intel ha firmato un accordo con il Governo tedesco per realizzare un investimento in Germania di importo pari a 30 miliardi di euro, con 10 miliardi di finanziamenti a fondo perduto da parte dell’Esecutivo nel sito di produzione di Magdeburgo. Un analogo accordo è stato sottoscritto da Intel con la Polonia per investimenti pari a 4,6 miliardi di euro;

nonostante le difficoltà di budget della Germania che riguardano il fondo speciale per sussidiare gli investimenti industriali, l’impianto Intel di Magdeburgo, attualmente in fase di progettazione, sarà realizzato entro il corrente anno dopo aver ottenuto il via libera di Bruxelles agli aiuti di Stato;

le recenti affermazioni rese al forum di Davos dall’amministratore delegato di Intel Patrick Gelsiger, di fatto sanciscono il fallimento del “chips act” del Governo Meloni e della strategia dell’Esecutivo finalizzata ad allargare la presenza dell’Italia nella filiera strategica dei semiconduttori e di far parte di un sistema di industrie tra Paesi alleati in grado di produrre chip più avanzati. In Italia, Intel sarà presente esclusivamente con una partecipazione alla fondazione “Chips.it”, il centro per il design dei semiconduttori che sta nascendo a Pavia, ma tramonta qualsiasi ipotesi di insediamento di mega stabilimenti,

si chiede di sapere:

quali siano le motivazioni che hanno impedito di dare seguito agli accordi di massima che erano stati raggiunti con Intel dal precedente Esecutivo nel settembre 2022 e che prevedevano l’insediamento di uno stabilimento Intel di produzione di semiconduttori nel nostro Paese;

se sia intenzione del Ministro in indirizzo riavviare rapidamente un dialogo con il gruppo Intel, allo scopo di fornire tutte le rassicurazioni necessarie all’azienda statunitense volte a favorire la realizzazione in Italia almeno di uno stabilimento per il packaging e l’assemblaggio di semiconduttori, a partire dagli stanziamenti necessari per la partecipazione ad una quota del finanziamento per la realizzazione dell’impianto;

quali nuove iniziative intenda adottare al fine di garantire al Paese adeguati livelli di ricerca e sviluppo in ambito tecnologico, della microelettronica e dell’intelligenza artificiale, nonché per accrescere le opportunità di creazione di nuovi posti di lavoro di qualità, di sviluppo territoriale, di trasferimento tecnologico e rafforzamento delle università e dei centri di ricerca italiani e se intenda farsi promotore, nelle sedi istituzionali europee, affinché tutti gli investimenti strategici in ambito tecnologico, della microelettronica e dell’intelligenza artificiale siano sostenuti non soltanto da investimenti nazionali ma da un fondo comune europeo.

(3-00875)