News4 Gennaio 2024 12:07

Mes, Meloni: strumento obsoleto che va ripensato. Su tassazione extra profitti banche operazione win-win per lo Stato

“Non penso che la mancata ratifica del Mes vada letta in relazione ai risultati del patto di stabilità. Sono soddisfatta dell’accordo raggiunto sul patto di stabilità, anche se non è quello che avrei voluto io. Emerge che in Europa non c’è questo superiore interesse comune, ma piuttosto nazioni che valutano ciò che è meglio per il loro interesse. E in base a questi interessi si cerca una sintesi. Quello che potevo fare nella ratifica del Mes è stato rimettermi all’Aula e il Mes è stato bocciato. Non c’è stata mai una maggioranza in parlamento per rarificare la modifica di un trattato che qualcuno ha sottoscritto. Questo è il problema da valutare. Perché il passato governo Conte ha sottoscritto la modifica di un trattato se non c’era una maggioranza in parlamento per approvarlo? Questo ha messo l’Italia in difficoltà. 

È stato un errore sottoscrivere la modifica del trattato sapendo che non c’era maggioranza in parlamento.”

Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa -rinviata due volte per motivi di salute- di fine anno. 

“Il Mes è uno strumento che esiste da tempo ed è obsoleto e penso che nella reazione dei mercati si legga questa consapevolezza. La mancata ratifica da parte dell’Italia può diventare allora una occasione per trasformare questo strumento in qualcosa di più efficace. Su questo dobbiamo lavorare. 

Sul tema isolamento. Dobbiamo essere più consapevoli del nostro ruolo, l’Italia non ha minori diritti di altre nazioni. 

Su extra profitti banche. 

I primi a criticare il primo governo che ha avuto il coraggio di fare una tassazione sulle banche sono stati quelli che in precedenza hanno fatto regali miliardari alle banche, parlo del Pd e del M5S. Noi abbiamo applicato una tassa su quello che pensiamo sia un margine ingiusto, senza intento punitivo. Nessuno ha tolto questa tassa ma quello che è cambiato è stata l’aggiunta della possibilità di accantonare un importo pari almeno a 2,5 volte l’ammontare della tassazione in una riserva non distribuibile, quei soldi non possono andare cioè agli azionisti, ai compensi dei manager. Aumentando le riserve aumenterà anche il credito che verrà erogato ai cittadini, più si rafforza il capitale della banca più aumenta il volume possibile degli impieghi. 

Tutto questo comporta l’aumento del credito erogato e che nel medio periodo quelle banche pagheranno più tasse di quelle previste con la tassazione sugli extra profitti. È una operazione win-win per lo Stato.