“Tutte le imprese familiari, che rappresentano quasi il 90% del tessuto produttivo italiano, stanno fronteggiando un momento di grande discontinuità economica, soprattutto a causa delle transizioni green e digitali. Di fronte a questi cambiamenti le aziende si devono adeguare con grande rapidità e per farlo la leva più importante è quella della formazione, dove non intendiamo solo le competenze, ma anche i livelli manageriali, la cultura di impresa. Su questo bisogna lavorare molto, fornendo indirizzi e risorse per completare questa transizione nel modo più competente possibile, dobbiamo evitare l’analfabetismo dell’innovazione”.
Così a PMINEWS Giuseppe Molinari, presidente del Centro Studi delle Camere di commercio “Guglielmo Tagliacarne”, in occasione dell’evento “Il capitale umano e strategie nelle imprese familiari” organizzato oggi a Roma insieme a Unioncamere.
“Usciamo da un periodo molto difficile e ne stiamo affrontando un altro. Risulta quindi normale che in questi ultimi mesi ci sia stata una flessione, come emerge dalla ricerca fatta sugli investimenti nella formazione. E’ sbagliato, come è sbagliato fermarsi a investire negli impianti produttivi; le due cose devono andare insieme, non ci deve essere un rallentamento ma un’accelerazione. Spero che nei prossimi mesi ci sia di nuovo una ripresa di questo orientamento. Molti investono internamente alle aziende e questo è un paradigma interessante. Le Academy mettono a valore il patrimonio culturale interno aprendosi all’open innovation”, conclude