News9 Agosto 2023 15:33

Locali storici, tessuto imprenditoriale delle PMI italiane a rischio lacerazione: il caso del ristorante Il Vero Alfredo a Roma. Sgarbi convoca le parti per tavolo negoziale

L’Italia rischia di perdere la spina dorsale della sua economia: la “omologazione” di marchi e negozi sta cancellando il tessuto imprenditoriale e la geografia commerciale delle città del nostro paese, costituito dalle piccole e medie imprese, cuore economico e sociale del nostro sistema

Da qui nasce la proposta di legge sulla tutela e la valorizzazione dei locali storici, promossa dal vice presidente del Senato Gian Marco Centinaio: “Con la nostra proposta vogliamo sostenere, valorizzare e regolamentare la presenza dei locali storici nelle nostre città. I centri storici stanno diventando tutti uguali, con catene di fast food, franchising e negozi che potrebbero essere identici a Roma, a Milano, ma anche a Parigi o Barcellona. Il disegno di legge che abbiamo depositato vuole invece difendere i locali che esprimono la storia, l’arte e le tradizioni del territorio”, ha dichiarato l’ex ministro dell’agricoltura.

A Roma diverse realtà storiche sono a rischio scomparsa, tanto che il centro storico della Capitale rischia di diventare un clone di qualsiasi altra metropoli europea. In particolare, alcune vicende stanno lasciando un segno sul futuro della struttura economica urbana, come quelle che hanno coinvolto realtà ristorative centenarie come “L’Antico Caffè Greco” e “Il Vero Alfredo”. In particolare per quest’ultimo è stato convocato a settembre dal Ministero dell Cultura, grazie all’iniziativa del Sottosegretario Vittorio Sgarbi, un incontro tra i rispettivi proprietari del ristorante Il Vero Alfredo e delle mura del locale (società del Gruppo Benetton), volto a promuovere un tentativo di mediazione tra le parti che possa, altresì, impedire o almeno sospendere l’esecuzione dello sfratto del titolare ultrasettantennale del noto ristorante romano. Anche da queste vicenda emerge l’esigenza che il legislatore nazionale, e non più solo quelli regionali ed I Comuni, provvedano ad una tutela dei locali storici, che non solo risultano quali attività storiche ma che sono stati anche riconosciuti dal Ministero della Cultura a mezzo appositi Decreti di vincolo – come per l’Antico Caffè Greco ed Il Vero Alfredo- quali Beni culturali.

Di certo proprio il fatto che il ristorante Il Vero Alfredo sia stato identificato quale Bene culturale con Decreto del Ministero della Cultura (MIC) del 13 luglio 2018 ha consentito al MIC di intervenire grazie all’iniziativa del Sottosegretario Sgarbi, che ha promosso, in sede di un recente incontro nei suoi uffici, una mediazione tra la famiglia Di Lelio-Cuomo erede dello storico ristorante che si affaccia su piazza Augusto Imperatore – nato nel 1908 – e Edizione Property Srl, società appartenente alla galassia Benetton e proprietaria delle mura del locale ove è presente Il Vero Alfredo.


Il ristorante, come altre realtà urbane, sta subendo un cambiamento in atto nella città: l’ingresso di realtà “internazionali” che sostituiscono quelle locali e tradizionali. Nel caso specifico alla procedura di sfratto, per ora, non ha trovato risposta nemmeno l’intervento della politica, locale e nazionale. Il Vero Alfredo uno dei ristoranti più iconici di Roma, rischia di scomparire: affacciato su piazza Augusto Imperatore, oggi in pieno restyling grazie all’intervento di restauro, con il contributo di TIM, del Mausoleo del primo imperatore Romano, ma soprattutto coinvolta in un profondo riassetto dell’area dovuto all’apertura del nuovo hotel di lusso di Bulgari, e non solo.

Riavvolgiamo il nastro e torniamo al 2004, quando è stata avviata una maxi cartolarizzazione da parte dell’allora Governo Berlusconi. All’interno di questa operazione erano compresi l’edificio nord di piazza Augusto Imperatore, 22mila metri quadrati tra la piazza, via della Frezza, via di Ripetta, via del Corea e via Soderini, acquistati da Edizione Property Srl, società del Gruppo Benetton, venduti l’11 dicembre 2018 dal Fip (Fondo immobili pubblici) gestito da Investire Sgr, la società controllata da Banca Finnat della quale Regia Srl dei Benetton è socia con l’11,6%: Edizione Property acquista da sé stessa (almeno in parte) il palazzo di piazza Augusto Imperatore.

Questo imponente edificio è stato poi affittato al Gruppo Bulgari, che ha recentemente inaugurato un hotel di lusso grazie ad un contratto di affitto dal valore di 15 milioni di euro per 10 anni.

Ma questa è solo una parte dell’operazione visto che Property finalizza, il 5 marzo 2020, l’acquisto dei 15mila metri quadrati dell’altro palazzo, tra piazza Augusto Imperatore, via dei Pontefici, via del Corso e largo dei Lombardi. Atlantica Properties, società della famiglia Rovati, lo aveva comprato dal Fip il 28 settembre 2016 per 94,5 milioni più tasse e oneri per altri 2,9: dopo un anno di trattativa, lo ha venduto ai Benetton per 122.

il patrimonio immobiliare del Gruppo Benetton copre 233 mila metri quadri e ha un valore superiore ai due miliardi. Fanno parte di questo pacchetto anche il Fondaco Tedeschi a Venezia e l’immobile di Place de l’Opéra a Parigi e, come detto precedentemente, l’imponente riqualificazione di piazza Augusto Imperatore a Roma, con l’hotel di lusso di Bulgari.

Una volta concluse le operazioni immobiliari sono immediatamente partiti gli sfratti per chi aveva locazioni dentro e sotto il palazzo ex Inps, in cui è stato coinvolto anche il Vero Alfredo, ristorante su cui è presente un vincolo di destinazione d’uso del bene culturale, emanato dal Ministero della Cultura, per la presenza di arredi Art Déco, bassorilievi, libri, foto e ricordi che ne fanno un piccolo “museo della convivialità”.

A nulla sono valsi gli interventi politici, sia locali sia nazionali, per risolvere la questione. La famiglia De Lello, quarta generazione da Alfredo, non ha ricevuto risposte da Edizione Property, che vuole riappropriarsi del locale nonostante la disponibilità ad una ricontrattazione del canone di locazione e nonostante la sentenza del Consiglio di Stato del 10 luglio 2023 abbia ribadito che l’attività di ristorazione de Il Vero Alfredo debba essere gestita senza soluzione di continuità, quindi sempre attraverso il ristorante aperto nel lontano 1908.

A fronte dei vincoli disposti dal Decreto del MIC del 13 luglio 2018 derivati dall’alto valore culturale del locale, il MIC ha promosso, come detto, una mediazione tra le parti, con l’intervento del Sottosegretario Vittorio Sgarbi.

Attraverso questa iniziativa è sembrato emergere qualche spiraglio di negoziazione tra le parti, dopo un primo incontro di metà luglio, presso il Ministero della Cultura, che non è per ora sfociata in soluzioni concrete per la vicenda. Al riguardo infatti la società della famiglia Di Lelio-Cuomo, titolare del ristorante Il Vero Alfredo, ha formalizzato nei giorni scorsi ad Edizione Property una sua Proposta con più opzioni volte a garantire la gestione senza soluzione di continuità del ristorante medesimo nel rispetto di detto Decreto di vincolo del MIC.


Proprio per questo, da quanto apprende PMINEWS, il prossimo 11 settembre il sottosegretario Sgarbi ha organizzato un ulteriore appuntamento, dove però ha chiesto espressamente che i rappresentanti di Edizione Property abbiano una piena delega per intavolare una concreta trattativa negoziale.

Il Ministero della Cultura ha voluto ribadire un concetto “universale”, valido per le realtà socio-economiche di tutto il paese, essendo il ristorante Il Vero Alfredo un locale storico “espressione di identità culturale collettiva”.

Intanto, come già scritto dall’agenzia stampa AGRICOLAE, lo scorso 12 aprile il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio ha presentato, in una conferenza stampa, il Ddl sulla tutela e la valorizzazione dei locali storici, da lui promosso.

Una proposta che nasce da un lavoro iniziato e portato avanti con i diretti interessati, a seguito della grave crisi provocata dalla pandemia per tutelare le aziende rispondenti ad alcune caratteristiche che identificano i locali storici.