News28 Giugno 2023 13:21

Ristorazione, interrogazione Squeri (FI): su decisione Comune Firenze rimozione dehors

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01031

presentato da

SQUERI Luca

testo di

Martedì 27 giugno 2023, seduta n. 127

  SQUERIPOLIDORI e CASASCO. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

con l’articolo 9-ter, commi 2-5, del decreto-legge n. 137 del 2020 sono state adottate disposizioni in forza delle quali la posa in opera temporanea su vie, piazze, strade e altri spazi aperti di interesse culturale o paesaggistico di strutture amovibili, quali dehors, elementi di arredo urbano, attrezzature, pedane, tavolini, sedute e ombrelloni, purché funzionati all’attività di ristorazione, non è subordinata alle autorizzazioni di cui agli articoli 21 e 146 del codice dei beni culturali (decreto legislativo n. 42 del 2004);

la suddetta misura è stata da ultimo prorogata al 31 dicembre 2023 dall’articolo 1, comma 22-quinquies, del decreto-legge n. 198 del 2022, limitatamente al comma 5, cioè quello che esclude la richiesta di autorizzazione negli spazi aperti di interesse culturale o paesaggistico, e che disapplica il limite temporale di 180 giorni per le installazioni stagionali nei casi di temporanea necessità;

in sostanza la norma, fortemente voluta dal centro-destra, autorizza l’installazione straordinaria per tutto il 2023, senza bisogno di rinnovare la richiesta di autorizzazione e senza che l’ente locale si possa opporre alla proroga, salvo disdetta del soggetto interessato;

la disposizione ha avuto un successo enorme, contribuendo al rilancio delle attività di ristorazione e somministrazione fortemente colpite dall’emergenza pandemica, al punto da modificare le abitudini relative al consumo di cibi e bevande sia dei cittadini che dei turisti, i quali oggi preferiscono ristorarsi all’aperto, piuttosto che all’interno dei locali;

nonostante la norma appaia chiarissima, dalla stampa si apprende che l’amministrazione di Firenze, ha disposto lo smantellamento delle 650 strutture amovibili autorizzate in via straordinaria nel 2020, limitatamente agli esercenti del centro storico. Una decisione che riduce fino al 40 per cento gli incassi delle attività colpite. Le restanti 800 strutture sono autorizzate in attesa che i tavoli tecnici tra Soprintendenza e comune, portino a un nuovo regolamento –:

se non ritenga opportuno acquisire elementi in ordine al caso di Firenze e comunque in ordine all’applicazione sul territorio nazionale dell’articolo 9-ter, comma 5, del decreto-legge n. 137 del 2020, al fine di evitare disparità di trattamento degli operatori tra città e città, valutando la possibilità di convocare un tavolo di concertazione tra esercenti e amministrazioni (centrali e locali) al fine di individuare regole generali volte a contemperare la vivibilità degli spazi con le esigenze della redditività delle imprese di ristorazione e le nuove abitudini dei consumatori.
(5-01031)