News19 Giugno 2023 12:37

Cultura, interrogazione Boschi (A-IV-RE): su integrazione pubblico-privato per piccoli attrattori

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00993

presentato da

BOSCHI Maria Elena

testo di

Venerdì 16 giugno 2023, seduta n. 120

  BOSCHI. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

la cosiddetta «legge Ronchey» (legge n. 4 del 1993) ha introdotto la possibilità di dare in gestione a imprese private i cosiddetti «servizi aggiuntivi» dei musei e il decreto legislativo n. 42 del 2004 recante il codice dei beni culturali e del paesaggio ha ampliato questa fattispecie;

il Ministro interrogato nelle sue comunicazioni sulle linee programmatiche del dicembre 2022 ha evidenziato che l’Italia, definita superpotenza culturale globale, in realtà registra solo cinque siti a pagamento in cui si supera il milione di visitatori e che si rende necessario attuare politiche per portare cittadini e turisti italiani e stranieri, a frequentare di più i musei e le aree archeologiche meno frequentate;

per raggiungere questo condivisibile obiettivo è necessario investire in managerialità, innovazione e multicanalità, favorendo altresì accordi con tour operator internazionali, di numerose competenze e di altissima efficienza e reattività;

da indiscrezioni di stampa inizialmente è sembrato che il Mic, nell’annunciare alle direzioni museali il lancio di una nuova piattaforma pubblica, avesse inteso fare a meno dei concessionari dei servizi aggiuntivi, cioè delle imprese che operano per la valorizzazione, gestione dei beni e delle attività culturali;

in un articolo del Sole 24 Ore del 15 maggio 2023 è stato poi riassunto il contenuto di una comunicazione del direttore generale della Direzione musei, dottor Massimo Osanna, che sembrerebbe fare marcia indietro perché precisa che, nell’ambito dei processi di digitalizzazione e innovazione previsti dal Pnrr, sarà realizzata una piattaforma che consentirà «la gestione di servizi di biglietteria online, colmando una enorme lacuna, se si considera che attualmente, dei 498 luoghi della cultura, solo circa 75 sono gestiti da un concessionario», consentendo l’accesso ai luoghi della cultura, anche quelli gratuiti, attraverso il proprio dispositivo mobile o sito web;

la medesima comunicazione sembra quindi stabilire che «la piattaforma non è concepita come esclusivo canale di biglietteria online ma è predisposta in modo da potersi interfacciare con altri provider di bigliettazione online per consentire ai luoghi della cultura che hanno già un concessionario e hanno in essere sistemi di e-ticketing di continuare a utilizzarli»;

la cultura è uno dei settori nei quali lo Stato deve investire e anche grazie al Pnrr da alcuni anni gli investimenti sono aumentati, ma ciò non vuol dire rinnegare il ruolo, la capacità di innovazione, la volontà di investire del privato, anche perché lo sviluppo, in particolare dei siti cosiddetti minori, può avere un forte impulso da una virtuosa sinergia pubblico-privato;

questo è particolarmente vero nel Mezzogiorno, territorio ricco di luoghi della cultura, musei e parchi archeologici, che con poche eccezioni sono purtroppo meno visitati, anche se egualmente ricchi di capolavori –:

come il Ministro interrogato intenda intervenire sui sistemi di integrazione fra il settore pubblico e il settore privato per i piccoli come per i grandi attrattori culturali, al fine di favorire una proficua cooperazione, ispirandosi al principio di sussidiarietà;

se intenda, quindi, confermare i sistemi di integrazione fra il settore pubblico e il settore privato già introdotti a partire dalla cosiddetta «legge Ronchey» di trenta anni fa, anche al fine di salvaguardare i livelli occupazionali del settore.
(5-00993)