News17 Maggio 2023 12:37

Telefonia, interrogazione Cangiano (FDI): su portabilità numeri mobili

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00850

presentato da

CANGIANO Gerolamo

testo di

Martedì 16 maggio 2023, seduta n. 103

  CANGIANO e RAIMONDO. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

stando ai numeri dell’Osservatorio trimestrale dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) n. 1 del 2023, nel periodo dicembre 2021 – dicembre 2022, i cambi di operatore telefonico sarebbero stati 8,6 milioni. Le percentuali di uscite ed entrate, per WindTre, sono state rispettivamente del 25,7 per cento e del 19 per cento, per Vodafone del 24,1 per cento e del 18,6 per cento per Tim del 17,8 per cento e del 15,8 per cento per Iliad dell’8,7 per cento e del 17 per cento per gli MVNO (operatori virtuali) del 23,7 per cento e del 29,6 per cento;

con la delibera AGCOM 86/21/CIR, entrata in vigore il 15 novembre 2022, sono state apportate modifiche e integrazioni della procedura di portabilità del numero mobile (MNP), di cui alla delibera n. 147/11/CIR, e connesse misure finalizzate ad aumentare la sicurezza nei casi di sostituzione della SIM (SIM swap);

ferme restando le misure introdotte per prevenire fenomeni di frode (quali ad esempio l’obbligo di verificare che il richiedente MNP sia in possesso della SIM Attiva, ed altre misure quali la necessità di presentare la denuncia alle autorità competenti in caso di smarrimento o furto), le nuove misure prevedono che la portabilità del numero mobile verso un nuovo operatore, contrariamente a quanto avvenuto fino ad oggi, possa essere richiesta esclusivamente dall’intestatario del numero da portare, ossia da chi ha sottoscritto il contratto con il vecchio operatore. Fino ad oggi, la richiesta di MNP poteva essere effettuata anche dal reale utilizzatore della SIM, ovvero il soggetto che ne è il legittimo possessore, previa nuova procedura di identificazione ai sensi della legge Pisanu da parte del nuovo operatore. Oggi, invece, se l’utilizzatore di una SIM, che non è l’originario soggetto intestatario della SIM titolare vuole effettuare la portabilità, non può farlo in quanto deve prima richiedere il cambio di intestatario (cosiddetto subentro) al suo attuale operatore sostenendone in molti casi costi addizionali. I «reali utilizzatori» ad oggi rappresentano fino al 20-30 per cento del totale mercato delle SIM prepagate;

come riportato da fonti stampa, si stima che nelle prime due settimane di applicazione delle nuove regole, in tutto il mercato si sarebbero bloccate circa 100.000 portabilità, equivalenti a più di 2,5 milioni di richieste MNP bloccate in un anno;

nei mesi scorsi, anche l’Unione Nazionale Consumatori ha deciso di presentare un esposto all’Antitrust e all’AGCOM in relazione a numerose segnalazioni di consumatori che lamentano difficoltà o impossibilità in alcuni casi a effettuare la portabilità del numero di telefono mobile, con anche ripercussioni negative sui consumatori legate a doppie fatturazioni e costi aggiuntivi di subentro –:

se corrisponda al vero quanto riportato in premessa e quali iniziative di competenza si intenda adottare per porre rimedio a tale situazione.
(5-00850)