News17 Maggio 2023 12:44

Lavoro, interrogazione Serracchiani (PD): su Aquileia Capital Services (Udine)

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00999

presentato da

SERRACCHIANI Debora

testo di

Lunedì 15 maggio 2023, seduta n. 102

  SERRACCHIANI. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

in Friuli Venezia Giulia, nel comune di Tavagnacco (Udine), ha sede la Aquileia Capital Services srl, ex ramo d’azienda di Hypo Alpe Adria Bank SpA, controllata dal fondo statunitense Bain Capital Credit;

l’ente nacque nel 1986 come Finservice Srl e nel 1988 fu acquistata da Kärntner Landes und Hypothekenbank, rinominata Hyposervice Srl., nel 1990 divenne una società per azioni;

a seguito di un lungo e complesso caso di fallimenti e malversazioni, il Ministro delle finanze austriaco Hans-Jörg Schelling nel 2009 trasforma il gruppo bancario carinziano in una bad bank (Heta Asset Resolution), mentre sopravvive autonoma soltanto Hypo Italia che fa capo direttamente a Vienna;

nel 2015 l’ex Gruppo Hypo è presente in Italia con due realtà: la Hypo Alpe Adria Bank S.p.A., un’azienda di credito tradizionale che opera tramite 26 filiali e circa 300 dipendenti, per la gran parte in Friuli Venezia Giulia, e la Heta Asset Resolution S.r.l., una bad bank che gestisce alcune posizioni di credito deteriorato con circa 100 dipendenti;

nel 2016, Banca Valsabbina acquisì sette filiali da Hypo Bank oltre a un portafoglio crediti di circa 150 milioni di euro;

nel 2020 Bain Capital Credit ha acquisito dal Governo austriaco, che la deteneva tramite il veicolo HBI-Bundesholding AG, la ex Hypo Alpe Adria Bank;

dal 2020 Aquileia Capital Services srl si occupa della gestione della piattaforma NPL italiana di Bain Capital, con sede legale a Tavagnacco e due filiali operative a Milano e Roma;

in 10 marzo 2023 è stata aperta la procedura che prevede il licenziamento di 52 dipendenti sui 100 impiegati di Aquileia Capital Services a Tavagnacco e relativa alla «chiusura parziale di alcuni uffici ed integrale di altri, con l’obiettivo di esternalizzare alcune attività di back office, dall’ufficio tecnico a quello legale, per esempio» come dichiarato da Marco Sbisà, rappresentante sindacale di First Cisl. Quanto alle altre due sedi dell’azienda, si apprende che al momento non risultano esserci procedure di ristrutturazione aziendale;

secondo quanto dichiarato dai sindacati, risulterebbero «anomalie importanti», ad esempio con costi di gestioni altissime delle altre sedi che però non verranno toccate. Tutto questo ci fa pensare che la volontà dell’azienda sia quella di chiudere Tavagnacco e uscire dal Friuli. Le organizzazioni sindacali sono fortemente preoccupate da questo e muoveranno mari e monti. Questa azienda dà lavoro a tanti dipendenti che hanno una forte specializzazione finanziaria, sarebbe gravissimo chiuderla (confronta articolo «Udine Today» del 14 marzo 2023);

lo scorso 3 maggio 2023 le rappresentanze sindacali hanno incontrato l’azienda, all’interno della seconda fase della procedura di riorganizzazione aziendale con tensioni occupazionali (fase ex legge n. 223 del 1991), che hanno ritenuto irricevibili le proposte di esodo incentivato, che l’azienda aveva presentato;

nella prima fase della trattativa, le sigle avevano chiesto all’azienda la possibilità di intervento sull’eventuale quota aziendale del premio di rendimento, le incentivazioni all’esodo anticipato volontario, il contenimento del lavoro straordinario e delle assunzioni, i contratti di solidarietà, la mobilità interna e la possibile assegnazione a mansioni diverse. Ipotesi che però la società, specializzata nella gestione di portafogli creditizi e immobiliari, ha ritenuto non percorribili;

il 12 maggio 2023, si è tenuta l’assemblea dei lavoratori indetta dalle sigle sindacali Fabi, First Cisl e Fisac-Cgil successiva a un incontro con l’azienda che ha bollato come «totalmente irricevibili e offensive» le ipotesi di esodo incentivato avanzate da Acs e ha proclamato da subito lo stato di agitazione, compiendo tutti i passi necessari per giungere, nei prossimi quindici giorni, all’indizione di uno sciopero generale;

il successivo martedì 16 maggio è in programma un secondo incontro di Fabi, First Cisl e Fisac-Cgil con l’assessore regionale al lavoro;

al momento, il coinvolgimento della regione autonoma Friuli Venezia Giulia appare marginale, e le rappresentanze sindacali auspicano un interessamento prioritario –:

se i Ministri interrogati siano a conoscenza della situazione in cui versa la società Aquileia Capital Services srl e se abbiano intenzione di aprire una interlocuzione diretta con il fondo Bain Capital, convocando un tavolo istituzionale alla presenza dei vertici aziendali, della regione autonoma Friuli Venezia Giulia e delle rappresentanze sindacali al fine di richiedere garanzie sul futuro dell’azienda e in particolare dei lavoratori operanti nel territorio del Friuli Venezia Giulia.
(4-00999)