News17 Aprile 2023 12:51

Digitale, interrogazione Dori (AVS): su progetto Polis

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00837

presentato da

DORI Devis

testo di

Venerdì 14 aprile 2023, seduta n. 87

  DORI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

il Progetto «Polis – Case dei servizi di cittadinanza digitale», è un progetto promosso da Poste Italiane spa e finanziato dallo Stato attraverso le risorse del Piano nazionale per gli investimenti complementari al Piano nazionale di ripresa e resilienza;

l’obiettivo del progetto Polis sarebbe quello di favorire la coesione economica, sociale e territoriale del Paese e il superamento del digital divide, prevedendo tra le varie attività, quella di portare il servizio giustizia il più possibile vicino ai cittadini attraverso gli uffici postali;

recentemente si è appreso (https://www.gnewsonline.it/progetto-polis-nordio-servizio-giustizia-vicino-ai-cittadini/) che il 6 aprile 2023 il Ministero della giustizia ha sottoscritto una convenzione nell’ambito del progetto Poliscon Poste Italiane spa di concerto con il Ministero delle imprese e del made in Italy. Oggetto dell’intesa sarebbe un accordo di delega – attualmente previsto in via sperimentale in soli otto comuni italiani – a Poste Italiane di alcune funzioni di volontaria giurisdizione;

in particolare, le funzioni delegate sarebbero afferenti alla proposizione di ricorso per l’istituzione dell’amministratore di sostegno e all’inoltro del rendiconto dello stato patrimoniale della persona sottoposta ad amministrazione di sostegno o a tutela, come risulta dal sito di Poste (https://www.poste.it/gamma/polis-ministero-giustizia.html);

gli istituti dell’amministrazione di sostegno e della tutela incidono sullo stato delle persone e presuppongono in capo al beneficiario un’incapacità, di natura fisica, psichica o comportamentale, di attendere ordinariamente ai propri interessi;

la previsione di delegare al personale di Poste Italiane funzioni così delicate comporterebbe il trattamento e la conoscenza di dati estremamente personali e sensibili relativi sia all’istante sia al beneficiario del procedimento, quali ad esempio lo stato di incapacità di persone fisiche, le relative motivazioni che hanno determinato lo status di incapace, i legami familiari dei soggetti dichiarati incapaci nonché relative informazioni sul patrimonio e sul reddito del beneficiario;

ad oggi, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, tali dati possono essere trattati solo da un avvocato, avente specifico mandato, che risponde deontologicamente all’obbligo di segretezza nonché dal Ministero della giustizia, in caso di deposito del ricorso direttamente dall’interessato in tribunale;

le procedure di volontaria giurisdizione, come le altre che incidono sui diritti sostanziali e processuali per come previsto dalle superiori magistrature, dovrebbero essere affidate a soggetti qualificati, con competenze ad hoc in grado di fornire un’adeguata ed effettiva informativa agli utenti del servizio;

varie associazioni forensi, come Movimento Forense, e l’Organismo Congressuale Forense, che ha parlato anche di «giustizia postale», hanno manifestato preoccupazione per l’intesa raggiunta tra il Ministero e Poste Italiane spa, in quanto adottata senza alcun confronto preventivo con l’avvocatura e senza una dettagliata analisi dei rischi annessi tra i quali, non da ultimo, il pericolo di abusi in capo a soggetti più fragili già bisognosi di protezione;

secondo una dichiarazione rilasciata dal Ministro Nordio, inoltre, ci sarebbero in progetto molteplici attività per realizzare la cosiddetta «giustizia di prossimità»: non risulta però chiaro se anche tali attività verrebbero delegate a Poste Italiane spa –:

se i Ministri interrogati intendano rendere noto il testo della convenzione stipulata con Poste Italiane spa e l’eventuale relativo parere positivo reso dal Garante per la protezione dei dati personali.
(4-00837)