News14 Aprile 2023 13:18

Italtel, interrogazione Bevilacqua (M5S Senato): su misure per evitare licenziamenti

Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00351

presentata da

DOLORES BEVILACQUA
giovedì 13 aprile 2023, seduta n.056

BEVILACQUA, MAZZELLA, SIRONI, MAIORINO, PIRRO, NAVE, DI GIROLAMO, DAMANTE, BILOTTI, DE ROSA, LOREFICE, MARTON, ALOISIO – Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e delle imprese e del made in Italy. – Premesso che:

ITALTEL, azienda multinazionale italiana fondata nel 1921 come Siemens S.A. e che ha acquisito l’attuale denominazione nel 1981, opera nel settore dell’information & communication technology e, in particolare, di progettazione, sviluppo e realizzazione di prodotti, soluzioni per reti e servizi di telecomunicazione di nuova generazione. Si tratta, dunque, di una realtà che opera in un settore strategico per il futuro del Paese;

a seguito di una serie di passaggi di proprietà negli ultimi anni, dal 2022 ITALTEL risulta di proprietà di una cordata composta da tre diversi azionisti: il Gruppo PSC (54 per cento delle azioni), il Fondo Clessidra Capital Credit (28 per cento) e TIM (18 per cento);

le differenti proprietà alternatesi alla guida dell’azienda hanno fatto ricorso, negli ultimi 10 anni, per ben tre volte a concordati preventivi o accordi di ristrutturazione del debito. Inoltre, a decorrere dal 5 luglio 2021 e per 12 mesi, ITALTEL faceva ricorso allo strumento della Cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) per crisi aziendale per 803 lavoratori;

a causa di numerose riduzioni del personale nel corso degli anni, dalle svariate migliaia di dipendenti precedentemente impiegati presso l’azienda, a febbraio 2023 ITALTEL risultava dotata di un organico pari a 868 dipendenti a tempo indeterminato, suddivisi i in 622 impiegati, 226 quadri e 20 dirigenti, ai quali si aggiungono 3 lavoratori a tempo determinato;

l’attuale proprietà, viste le perduranti problematiche gestionali ed economiche, ha affermato la necessità di implementare azioni di efficientamento e di contenimento dei costi fissi, indicando la necessità indifferibile di procedere alla definitiva riduzione del personale dipendente, con conseguente insorgenza di esuberi, quantificati in 123 lavoratori, dunque circa il 14 per cento della forza lavoro attualmente impiegata nelle sedi di Milano, Roma e Carini (Palermo);

diciannove di questi 123 lavoratori in esubero dovrebbero essere licenziati dalla sede ITALTEL di Carini, che si andrebbero ad aggiungere alla recente vendita dello storico stabilimento “Marisa Bellisario”, senza che siano stati chiariti i tempi e le modalità per la nuova sede;

considerato che:

ITALTEL ha comunicato, ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223, la decisione di licenziamento collettivo alle rappresentanze sindacali aziendali e al Ministero del lavoro e delle politiche sociali in data 28 febbraio 2023;

i segretari generali di FIM CISL, FIOM CGIL, UILM UIL, assieme alle RSU di ITALTEL, hanno informato la stampa che si è conclusa la vendita del comprensorio di Carini. A seguito di tale vendita, ITALTEL ha disposto l’abbandono di gran parte delle aree occupate in tale sito industriale e il temporaneo trasloco delle postazioni di lavoro in un’area presa in affitto dalla nuova proprietà, con ridotta disponibilità di spazi, in attesa del trasferimento in una nuova sede a Palermo, che però non risulta esser ancora stata individuata,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative, per quanto di competenza, intendano intraprendere per scongiurare il licenziamento dei lavoratori dell’ITALTEL e per rilanciare un’azienda dalla storia centrale nello sviluppo industriale italiano, che opera in un settore strategico per lo sviluppo del nostro Paese.