News5 Aprile 2023 16:43

Transizione e comparto auto, Urso: vera emergenza è svecchiare parco auto italiano, più vecchio d’Europa

“Il governo è impegnato in Europa a rendere compatibile la transizione ecologica con la sostenibilità sociale e produttiva del nostro paese, ed è impegnato in Italia a utilizzare al meglio le risorse che sono state destinate. Quelle del Fondo automotive, con la dotazione iniziale di 8,7 miliardi di euro, e ne restano appunto 6 miliardi. Le risorse del Pnrr – ricordo gli 800 milioni di euro di dotazione finanziaria distribuita per finanziare due linee di contratti di sviluppo, di cui 500 milioni per la realizzazione della filiera nazionale delle batterie e 300 milioni destinati a finanziamenti finalizzati alla realizzazione di una filiera nazionale di bus elettrici. Poi, in più, la dotazione del Fondo Ipcei, che finanzia progetti di batterie e progetti di sviluppo della filiera dell’idrogeno. Si tratta di ingenti risorse che dobbiamo utilizzare al meglio per raggiungere gli obiettivi”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso rispondendo oggi al question time alla Camera a un’interrogazione del Pd su un piano straordinario di sostegno al settore automotive in vista della transizione ecologica.

“Abbiamo destinato, peraltro, nel periodo 2022-2026, circa due miliardi del Fondo automotive per incentivi all’acquisto di veicoli a bassa emissione di anidride carbonica”, ha aggiunto il ministro. “La risposta del mercato, dobbiamo esserne consapevoli, è stata eterogenea. Su endotermica a basse emissioni sono stati in breve tempo utilizzati tutti gli incentivi messi a disposizione. Mentre gli incentivi sull’elettrico puro non hanno avuto un buon riscontro. Nel 2022 sono rimaste inutilizzate sull’elettrico risorse per 127 milioni di euro. Per quanto riguarda il 2023, i 150 milioni per l’acquisto di veicoli con motore endotermico e consumo medio di CO2 tra i 61 e 135 grammi-km sono terminati in poche settimane. Mentre dei 425 milioni complessivamente stanziati per le auto elettriche e ibride sono stati ad oggi utilizzati soltanto 33 milioni (meno dell’8%). I risultati, secondo i dati resi pubblici dal ministero dei Trasporti, sono sul piano delle vendite significativi perché sono state immatricolate molte più autovetture del passato. Soltanto nel mese di marzo di quest’anno la crescita su base annuale delle immatricolazioni è stata addirittura del 40,8%, ovviamente non soltanto per incentivi”.

“Anche alla luce di questi dati – ha dichiarato Urso – si pone ora la necessità di predisporre una rimodulazione degli incentivi, prendendo atto della realtà, per utilizzarli al meglio, anche al fine di svecchiare il parco autovetture circolanti che è vecchio e altamente inquinante, il più vecchio d’Europa. Occorrerebbe agire sul potere di acquisto di coloro che hanno più difficoltà a sostituire la propria autovettura con una nuova a basse emissioni”.

Il ministro ha segnalato che “oggi il parco auto da rottamare è la vera priorità ambientale. I numeri parlano chiaro. Dai dati comunicati emerge che su circa 40 milioni di autovetture, 3,5 milioni sono Euro 0, 800mila sono Euro 1, circa 2,6 milioni sono Euro 2 e circa 3,8 milioni sono Euro 3. In totale quindi quasi 11 milioni di vetture circolanti sono altamente inquinanti, più del 25%. È questa la vera emergenza ambientale che si è accumulata negli ultimi anni”.

“Di fronte a queste sfide – fa sapere Urso – ho istituito presso il Ministero un Tavolo di confronto permanente con tutti gli operatori del settore al fine di valutare ogni soluzione utile e assicurare una transizione del comparto efficace e sostenibile sotto il profilo economico e sociale, alla luce del principio di neutralità tecnologica che il governo italiano ha posto al centro della sua azione nel confronto con l’Europa”. “Noi dobbiamo incentivare – ha concluso Urso – chi ha bisogno dell’aiuto dello Stato per svecchiare la propria autovettura, per rottamare l’autovettura Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3, cioè coloro che non se lo possono permettere. Non chi invece ha le facoltà per comprare, se vuole, anche – e certamente lo auspichiamo – un’auto elettrica”.