News31 Gennaio 2023 15:58

Pmi, studio Euipo-Ocse: contraffazione ne mette a rischio la sopravvivenza. Cina leader per imitazioni

Le Pmi la cui proprietà intellettuale viene violata hanno meno possibilità di sopravvivere. Lo ha evidenziato uno studio dell’Euipo (Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale) e dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) su “Commercio illecito di prodotti contraffatti: i rischi per le piccole e medie imprese”. Le Pmi la cui proprietà intellettuale è violata hanno il 34% in meno di possibilità di sopravvivenza dopo cinque anni. Lo studio ha inoltre evidenziato che i prodotti italiani sono tra i più contraffatti a livello mondiale. L’11% dei sequestri globali di merci che violano i diritti delle piccole e medie imprese fra il 2011 e il 2019 ha riguardato le produzioni italiane, terze al mondo a subire queste infrazioni, precedute solo da quelle degli Usa paese più colpito, rappresentando più della metà dei sequestri globali, e della Svizzera (13%). Dalla ricerca è emerso che la Cina si conferma come la maggiore fonte di prodotti contraffatti e rappresenta l’85% dei sequestri legati alle vendite online e il 51% dei sequestri di vendite offline a livello mondiale. Ad essere vittima di contraffazioni soprattutto macchinari elettrici ed elettronica (30% dei sequestri), abbigliamento (18%), profumeria e cosmetici (10%) e giocattoli o giochi (10%). Sebbene la proprietà intellettuale svolga un ruolo fondamentale nella promozione dell’innovazione tra le PMI e a tutela e vantaggio di coloro che investono tempo, fatica e denaro nell’innovazione solo un una piccola quota di PMI registra la sua proprietà intellettuale.

Lo studio Euipo-Ocse si sofferma anche sul valore delle Piccole e medie imprese nell’economia. Nell’Unione europea le PMI impiegano due lavoratori su tre e forniscono il 57% di valore aggiunto. “Le PMI – si legge nello studio – svolgono un ruolo chiave nella maggior parte delle economie, e in particolare nei paesi dell’OCSE, dove sono predominanti forma di impresa (circa il 99% di tutte le imprese nella maggior parte dei paesi OCSE) e i principali datori di lavoro (circa due terzi dell’occupazione totale). Inoltre, contribuiscono a più della metà del valore aggiunto nei paesi OCSE. Le PMI partecipano attivamente anche alle catene del valore globali, dove la loro attività di esportazione indiretta (in termini di valore aggiunto) è maggiore delle loro attività dirette (in termini assoluti)”.