News18 Gennaio 2023 13:04

PMI, commissario Ue Breton: sono la colonna vertebrale della nostra economia. Per loro nel 2023 un pacchetto di misure ad hoc

Parlando oggi davanti alla plenaria di Strasburgo il commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton, in conclusione del suo intervento si è voluto soffermare sul “Ruolo essenziale delle Pmi”. “Ci sono circa 25 milioni di piccole e medie imprese europee che occupano circa 100 milioni di persone – ha ricordato – e che costituiscono la colonna vertebrale della nostra economia, e tuttavia sono vulnerabili. Ecco perché la Commissione sta preparando un pacchetto di alleggerimento per le Pmi nel 2023. La revisione della direttiva sui ritardi dei pagamenti sarà un altro elemento chiave di questo pacchetto. Le nostre Pmi – ha continuato il commissario Ue – hanno bisogno di ben più di questo. Per oltre il 50% di loro gli oneri amministrativi sono la preoccupazione numero uno e nonostante i nostri sforzi – come ad esempio una normativa favorevole – questi oneri non fanno che aumentare. Sto lavorando con i miei colleghi del collegio affinché qualsiasi nuova iniziativa prevista quest’anno sia preceduta da un test esaustivo sulle Pmi. Conto su di voi come co-legislatori affinché possiate darmi il sostegno necessario in questo sforzo e innalzate anche voi il vessillo delle Pmi in tutti gli ambiti politici. C’è bisogno di una risposta globale e so di poter contare su di voi”.

In precedenza, Thierry aveva evidenziato come l’impatto della crisi energetica per noi “è più grave che nel resto del mondo. L’Europa fronteggia anche gli sforzi di paesi terzi che tentano di attirare le nostre capacità industriali. Il rischio di delocalizzazione delle imprese è ben presente e gli investimenti sono riorientati fuori dall’Unione europea e questo non riguarda solo i grandi gruppi ma colpisce tutte le catene di approvvigionamento in modo molto preoccupante. L’Europa, pertanto, ha bisogno di prendere in mano il suo destino, bisogna dare rapidamente un segnale forte alle imprese. L’Europa fa sul serio e significa impresa, affari. Bisogna accelerare lo sviluppo della nostra base manifatturiera – ha proseguito – che è necessaria per la transizione ecologica. Senza una base manifatturiera solida la sicurezza di approvvigionamento, le capacità di esportazione e la creazione di occupazione in Europa sono a rischio. Bisogna mettere in campo soluzioni durevoli, che funzionino e che siano efficaci per tutti gli stati membri. Dobbiamo garantire mercato unico e concorrenza equa” e mettere in campo “una politica più incisiva ma anche meno ingenua”.