News5 Dicembre 2022 19:13

PMI, ancora emergenza: è di nuovo rischio-chiusura

La guerra in Ucraina e la conseguente crisi energetica riportano le PMI italiane in una condizione di incertezza e smarrimento: l’indice di rischio è di nuovo in risalita.

E’ stato davvero un attimo, almeno a livello di percezione: parliamo della tregua che hanno vissuto le PMI in Italia tra la fine della crisi pandemica e l’inizio della nuova crisi, innescata dalla guerra in Ucraina e resa quasi sistemica dall’esplosione dei prezzi di energia e materie prime. Un breve passaggio in cui si respirava – in effetti – aria di ripresa e rilancio: ma la decisione di Vladimir Putin di lanciare la sua “operazione militare speciale” in territorio ucraino ha innescato una spirale drammatica che ha riportato la situazione economica globale, ed in particolare quella europea, in stato di emergenza.

Un drastico cambiamento di scenario che sta determinando un nuovo incremento del rischio di chiusura per tante piccole e medie aziende italiane: secondo l’agenzia di Risk Intelligence Cerved l’indice di rischio delle PMI può di nuovo risalire portando le aziende in situazione di sicurezza economica a ridursi dall’attuale 46,7% al 35,7%. Ovviamente cresce la previsione di quelle a rischio: dal 5,7% al 7,5%. Quelle che il report individua come vulnerabili passeranno dal 13,9% al 20,8%. Per quello che riguarda invece i fatturati, lo studio della Cerved descrive la possibilità di contrazioni in media dell’1%, che potrebbero andare a provocare una vera e propria recessione nel 2023 causata dalla riduzione dei consumi (-0,6%) e dalla stagnazione di investimenti (+1,6%) ed export (+1,9%). Ovviamente gli effetti più intensi saranno precepiti daii settori ad alta dipendenza dal gas e dall’energia.