Pronto il testo definitivo della Manovra di Bilancio. Al via, all’articolo 74, il Fondo per politiche industriali di sostegno alle filiere produttive del Made in Italy.
Qui di seguito PMINEWS pubblica il testo dell’articolo in forma testuale e a seguire il testo integrale della Manovra in formato PDF:
- Al fine di sostenere lo sviluppo e modernizzazione dei processi produttivi e le connesse attività funzionali ad accrescere l’eccellenza qualitativa del made in Italy, nello stato di previsione del Ministero delle imprese e del made in Italy è istituito un Fondo per il potenziamento delle politiche industriali di sostegno alle filiere produttive del made in Italy, con una dotazione di 5 milioni di euro per l’anno 2023 e di 95 milioni per il 2024. 2. Con uno o più decreti del Ministero delle imprese ed il made in Italy, da adottarsi di concerto con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e con il Ministero dell’economia e delle finanze, sono definiti i settori di intervento ammissibili al finanziamento del fondo di cui al comma 1, nonché il riparto delle risorse dello stesso.
Relazione illustrativa
Il termine “made in Italy” si è trasformato in una espressione capace di evocare, in tutto il mondo, l’idea dei prodotti italiani, assumendo le caratteristiche di un vero e proprio brand, il cosiddetto “sistema Italia” testimonianza di cultura della persona e di eccellenza produttiva.
La disposizione si rende necessaria in quanto l’industria italiana vede il principale ostacolo nella lenta produttività, causata anche dalla presenza massiva di piccole industrie familiari. Questo tessuto produttivo impone di prevedere e mettere in campo interventi volti alla modernizzazione di queste industrie con l’applicazione delle tecnologie digitali, la valorizzazione dei talenti di ogni lavoratore, l’introduzione di figure manageriali e l’ampliamento anche tramite processi aggregativi delle imprese stesse.
Negli ultimi dieci anni la manifattura si è ampiamente spesa nel settore di Ricerca & Sviluppo, raggiungendo ottimi risultati che andrebbero ulteriormente sostenuti.
Inoltre, la transizione ecologica rappresenta per le imprese, allo stesso tempo, una sfida complicata e un’opportunità di crescita importante.
L’UE sta attualmente guidando la transizione green, dettando con il Green Deal la tabella di marcia per i prossimi trent’anni ed è fondamentale fornire alle imprese del nostro made in Italy la possibilità di giocare un ruolo di primo piano attraverso adeguati strumenti di supporto.
Il comparto del Tessile – moda riveste una posizione di primaria importanza nell’economia italiana e contribuisce in maniera determinante alla performance nell’export.
La strategia Europea per prodotti tessili circolari e sostenibili, tra le altre misure di settore, contiene obiettivi che imporranno alle imprese di cambiare molto il proprio modello di business.
Anche il settore alimentare sta cercando di votarsi alla lotta agli sprechi alimentari e contestualmente ridurre nelle coltivazioni l’uso di diserbanti, pesticidi e antibiotici.
L’arredamento cerca di re-impiegare il più possibile i suoi materiali, mentre il settore dell’automazione si è aperto ai carburanti eco e all’impiego delle risorse rinnovabili.
Da tutto ciò si deduce l’importanza cruciale di perseguire politiche idonee al mantenimento e all’accrescimento delle posizioni di competitività all’interno di questi comparti cercando di puntare al concetto, per quanto possibile, di autonomia strategica.
In quest’ottica, si inserisce l’iniziativa di prevedere una delega recante misure organiche per la promozione, la valorizzazione e la tutela del made in Italy e appositi strumenti di finanziamento che supportino le aziende ed i settori del nostro made in Italy nel campo dell’innovazione, della digitalizzazione, dell’internazionalizzazione, dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale, così da assicurarne la competitività secondo un modello di business sostenibile e di orientamento alla qualità.