News25 Ottobre 2022 16:49

Governo, Meloni: tuteleremo imprese italiane. Lasceremo in pace chi lavora e produce

“Le maggioranze che si sono alternate in questi ultimi anni sono state distanti dalle indicazioni degli elettori ma oggi fermiamo questo deriva italiana con un governo voluto da maggioranza italiani.

Anteporremo interesse nazionale a quello di parte e partito. Vogliamo liberare le migliori energie del paese e garantire un futuro di libertà, giustizia, benessere e sicurezza. E se alcuni potentati non saranno contenti non ci interessa, abbiamo coraggio per andare avanti.”

Così il premier Giorgia Meloni nel corso del suo discorso alla Camera dei deputati che spiega che il suo governo “lascer° in pace chi lavora e chi produce”.

“Il nostro è un governo politico rappresentativo della volontà popolare.

Manterremo impegni presi in campagna elettorale. Ad alcuni non piaceranno nostre proposte, ma la democrazia non appartiene ad alcuni piuttosto che ad altri. Molti dicono di voler vigilare sul nuovo governo ma possono spendere meglio il loro tempo. Ci sono valide forze di opposizione nel nostro paese, senza alcun bisogno di soccorso esterno. Chi dall’estero dice di voler vigilare su Italia manca di rispetto al popolo italiano.

Saremo dentro le istituzioni Ue per far sentire forte la nostra voce. Non vogliamo sabotare Ue ma indirizzare meglio le risposte alle crisi ed essere più vicini a cittadini e imprese. Ue non è società per azioni col solo compito di tenere conti in ordine. Ci sono grandi sfide per le quali l’Ue non è stata sempre pronta. Come è possibile che dopo 70 anni siamo maggiormente esposti proprio su materia energetica e materie prime. Siamo pragmatici e diciamo ciò che non va. Bisogna rispondere meglio alle crisi, stando uniti e portando ciascuno la propria identità.

Rispetteremo regole in vigore e offriremo il nostro contributo per cambiare ciò che non va, come il patto su stabilità e crescita.

Alleanza atlantica garantisce pace e sicurezza e Italia lo sa, la libertà ha un costo ma Italia è protagonista in questa alleanza e la patria sarà sempre riconoscente a quanti la difendono. Siamo un partner affidabile e continueremo nei nostri impegni a partire dal sostegno all’Ucraina. Solo rispettando impegni possiamo chiedere di dividere gli oneri e i costi su energia in maniera più equa. Cedere al ricatto di Putin non risolverebbe il problema del caro energia.

Segnali in Ue su energia sono passi avanti ma insufficienti. Non c’è ancora una riposta unica ma solo dai singoli stati che rischiano di esacerbare la crisi. Servono meccanismi concreti per non far ripartire la speculazione.

Priorità oggi è mettere argine a caro energia e accelerare diversificazione degli approvvigionamenti. Mare tiene giacimenti gas e lo dobbiamo sfruttare appieno. Mezzogiorno è paradiso rinnovabili, troppo spesso bloccato da burocrazia. Italia può uscire da crisi più forte è autonoma di prima se avrà maggiore concretezza.

Inflazione sta aumentando ed erode potere d’acquisto. Serve accrescere il reddito delle famiglie con misure concrete che affronteremo con prossima legge di bilancio.

La priorità è rafforzare il sostegno a famiglie e imprese sul caro bollette.

Previsione crescita pil si ferma al 0,6% e sono previsioni ottimiste, per altri siamo invece in recessione. Peggiore risultato dopo quello della Germania. Negli ultimi dieci anni siamo stati agli ultimi posti come crescita in Ue, coinciso con governi eterogenei nel nostro paese.

Investire sull’Italia non è solo una buona scommessa ma un buon affare, faremo di tutto per rendere migliore il futuro dell’Italia a costo di non essere compresa o rieletta.

Soluzione non è una politica austera ma una crescita duratura e strutturale, favorendo aziende che vogliono investire nel nostro paese ma proteggendo le nostre imprese.

Il nostro orizzonte è l’Italia tra dieci anni. Sul Pnrr concorderemo con commissione Ue eventuali aggiustamenti ma rispetteremo tutti le tempistiche e scadenze.

Dobbiamo difendere anche le aree interne e combattere lo spopolamento. Al centro sarà anche la questione sud per colmare divario e garantire sicurezza sociale e porre fine a quell’aspetto per cui sud esporta capitale e manodopera che invece è fondamentale mantenere in quei territori.

Ricucire Italia è fondamentale. Risorse per migliorare le infrastrutture altro aspetto determinante. Tutelare infrastrutture strategiche nazionali. Puntiamo sul Digitale e sulla sovranità digitale, che è anche questione di sicurezza nazionale.

Serve politica industriale che punti a difendere le eccellenze, ci sono i marchi da proteggere, dalla moda fino all’agroalimentare da tutelare in ambito Ue per ambire ad una sovranità alimentare non più rinviabile, che non significa mettere fuori commercio l’ananas come alcuni hanno detto ma non dipendere da altre nazioni per dare cibo ai nostri figli.

Penso all’economia del mare che può diventare asset strategico per il paese e per il sud.

Vogliamo difendere natura con uomo dentro accompagnando sostenibilità sociale economica e ambientale. Non c’è ambientalista più convinto di un conservatore.